Ultima tra le quattro major discografiche (si dice che le altre, Universal Music, Warner Music e Sony BMG, siano anche diventate azioniste della società: vedi News), anche la EMI si è messa d’accordo con YouTube e il suo nuovo proprietario Google, legalizzando la diffusione sul popolarissimo sito Internet dei filmati musicali che riguardano i suoi artisti, e consentendone l’uso “creativo” da parte degli utenti della piattaforma, per “collage” videomusicali o video autoprodotti che utilizzano il suo repertorio musicale come colonna sonora. <br> “Con questo accordo”, ha commentato soddisfatto Chad Hurley, amministratore delegato e cofondatore di YouTube, “tutte e quatto le principali case discografiche del mondo sono oggi nostri partner ufficiali”, mentre Eric Nicoli, ceo della EMI, ha sottolineato che in questo modo “gli artisti saranno equamente compensati per le loro opere”. Alla casa discografica sarà anche consentito di bloccare la diffusione sul sito del suo repertorio, nei casi in cui lo ritenga necessario: e sembra che proprio l’entrata in funzione del software che consente di identificare con precisione (ed eventualmente eliminare dal database) i materiali coperti da copyright abbia finalmente convinto la EMI ad autorizzare la “messa in onda” su YouTube del suo catalogo (Robbie Williams, Coldplay, Radiohead, Gorillaz, Lily Allen, Vasco Rossi, Tiziano Ferro ecc ecc.).