Con un succinto comunicato diffuso nella giornata di lunedì, 11 giugno, la major americana ha ribadito di non avere ancora accantonato l’idea di formulare una proposta d’acquisto alla concorrente inglese, nonostante il cda della EMI abbia già raccomandato ai suoi azionisti di accettare l’offerta avanzata dall’“equity group” Terra Firma (vedi News). L’interessamento di Warner, spiega la nota ufficiale rinviando “a tempo debito” per ulteriori annunci, sarebbe condizionato “all’ottenimento delle appropriate liberatorie da parte degli organi antitrust” e non implica necessariamente la formulazione di una controfferta vera e propria. <br> Secondo il londinese Sunday Times, tuttavia, all’interno di Warner esiste una profonda divergenza di vedute sull’argomento tra il presidente e ad Edgar Bronfman Jr., intenzionato a non tirarsi indietro, e i principali azionisti, i gruppi finanziari Bain Capital e Thomas H. Lee Partners, che invece ritengono antieconomico controbattere all’offerta di Terra Firma (2,4 miliardi di dollari, 265 pence per azione) con un rilancio che realisticamente dovrebbe superare i 300 pence per azione.