Martedì scorso, 12 giugno, la Camera dei Deputati ha approvato tre ordini del giorno (Maroni-Fava, Trepiccione-Bonelli-Vacca e Acerbo-Folena-Vacca) sul tema del diritto d’autore, che impegnano il governo a introdurre norme meno restrittive in materia, abolendo le sanzioni penali che reprimono la diffusione non autorizzata di opere dell’ingegno per via telematica, liberalizzando la copia privata ad uso personale e la riproduzione senza fini di lucro di brani musicali, libri di testo e altre opere intellettuali. <br> Durissima la reazione di Federico Motta, presidente dell’AIE (Associazione Italiana Editori) e del Sistema Cultura Italia aderente a Confindustria (vedi News): “L’intenzione è azzerare la tutela del diritto d’autore. Dicano chiaramente che si vuole far morire l’industria culturale italiana”. “L’intento dichiarato”, ha aggiunto Motta, “è nella direzione di consentire una assoluta libertà di sfruttare e utilizzare per uso personale le opere dell’ingegno a prescindere da una qualsiasi forma di autorizzazione da parte dei titolari dei diritti e da qualsiasi anche minimo riconoscimento di un compenso. In più questo avviene in totale spregio e violazione degli obblighi assunti dall’Italia in ambito internazionale attraverso il recepimento di direttive europee e trattati internazionali in materia di diritto d’autore”.