Nokia, Sony Ericsson, Motorola e Samsung - ovvero i maggiori produttori di telefonini al mondo - preparano uno sgambetto all'iPhone proprio nel momento in cui la Apple si appresta a distribuirlo nei negozi statunitensi (il prossimo 29 giugno): complici non solo più di 30 operatori internazionali di telefonia mobile ma anche tutte e quattro le major discografiche, EMI, Sony BMG, Warner Music e Universal, e la start up inglese Omnifone. Quest'ultima ha sviluppato un nuovo software per lo streaming e il download musicale sui telefonini, MusicStation, che da qui ai prossimi mesi verrà precaricato su molti nuovi modelli di cellulare dal prezzo decisamente più economico e abbordabile del "music phone" fabbricato dagli uomini di Steve Jobs (499 dollari). <br> Il servizio, che debutta in Svezia con l'operatore di telefonia mobile Telenor per poi estendersi successivamente al resto d'Europa, all'Asia e anche all'Africa, consentirà di accedere a un catalogo di oltre un milione di canzoni in cambio di un canone fisso di abbonamento pari a 2,99 euro alla settimana (inclusi i costi di download): per quella cifra l'utente avrà diritto di ascoltare le canzoni ogni volta che lo desidera e di archiviarle nella memoria del telefono portatile, ma non potrà copiarle su cd-r o distribuirle via Internet. Alle case discografiche fornitrici del repertorio (tutte le major, ma anche molte etichette indipendenti) spetterà una fetta degli introiti. <br> "Volevamo balzare per primi oltre la linea del traguardo", ha spiegato al Financial Times l'AD di Omnifone Rob Lewis, il cui obiettivo dichiarato è di battere sul tempo la Apple sui mercati europei, asiatici e africani. Il bacino potenziale d'utenza, sostiene lo stesso Lewis, è dieci volte maggiore: mentre la Apple conta di vendere 10 milioni di iPhone nel corso del prossimo anno, i telefonini che incorporano il nuovo servizio di mobile music dovrebbero superare nello stesso arco di tempo i 100 milioni di pezzi venduti.