Incidente diplomatico, provocazione o semplice incomprensione? Warner Music, com’è noto, è la major discografica che più di ogni altra insiste sulla fedeltà al DRM, il codice di protezione antipirateria che limita la libera circolazione dei file musicali acquistati regolarmente su Internet. Ma uno dei suoi gruppi di punta, i Muse, ha contravvenuto alla sua “policy” aziendale vendendo per qualche giorno, direttamente dal suo sito Web www.muse.mu, il nuovo singolo “Map of the problematique” in formato AAC (quello di Apple) non protetto e liberamente riproducibile su ogni tipo di computer e di lettore. <br> Il brano, per ora disponibile solo in digitale, fa parte di un “Wembley souvenir” che include anche una versione registrata dal vivo, qualche giorno fa, in occasione del concerto tenuto proprio allo stadio londinese, insieme a foto tratte dallo stesso evento e a un salvaschermo. Inizialmente il “bundle” digitale era stato distribuito soltanto in formato WMA e protetto: quando però un numero consistente di fan si è lamentato dell’impossibilità di ascoltarlo sul Mac e sugli iPod, il gruppo e il suo management hanno deciso di rendere disponibile anche una versione AAC senza DRM. Immediata la reazione della Warner, che ha parlato di “errore” ed è riuscita in tempi brevi a far rimuovere i file senza DRM dal sito; mentre il manager dei Muse Anthony Addis ha specificato che l’iniziativa era da intendersi come un regalo, una tantum, ai fan. Nei pochi giorni, meno di una settimana, che la versione senza DRM è rimasta in Rete, ha comunque venduto molto di più di quella in formato WMA e del file, AAC e protetto, in vendita (senza bonus) su iTunes.