Il silenzio e la calma delle ultime ore lo facevano presagire: scaduto (nel pomeriggio di ieri, 27 giugno) il termine prefissato, Terra Firma ha deciso di concedere agli azionisti della EMI altro tempo, e più precisamente fino al 4 luglio, per decidere se accettare o meno la sua offerta di acquisto (vedi News). <br> La proroga (che potrebbe anche non essere l’ultima: le regole in materia ne consentono ancora una) è legata a una situazione tuttora incerta: finora il potenziale acquirente di EMI, la società Maltby legata appunto al gruppo Terra Firma, ha incassato l’approvazione di un numero molto ristretto di azionisti (compresi i dirigenti della società, che appoggiano l’operazione), pari a circa il 3,53 % del capitale sociale. Fatto non usuale, d'altronde, quando c'è in ballo una possibile controfferta come, in questo caso, quella di Warner Music (vedi News): che potrebbe tuttavia anche decidere di stare a guardare e di farsi avanti solo una volta che Terra Firma abbia concluso l'affare, cercando a quel punto di farsi vendere la parte discografica della EMI.