Alla fine è spuntato fuori il nome ecumenico, quello che sembra mettere tutti d’accordo: sarà Massimo Cotto, giornalista e scrittore ancora giovane d’età ma di rodata esperienza e professionalità, il nuovo presidente di commissione di Sanremo Lab, l’Accademia della Canzone di Sanremo che seleziona artisti emergenti per il Festival e che dallo scorso anno è passata dalle mani della Fondazione Orchestra Sinfonica a quelle di Sanremo Promotion, società per azioni partecipata dal Comune che ha per finalità istituzionale la promozione e lo sviluppo di attività turistiche e congressuali nella cittadina della Riviera dei fiori. Cotto e Maurizio Caridi, presidente della suddetta società, si sono trovati a condividere un’idea e un progetto forte, ambizioso: spostare il “focus” dell’istituto dal Festival alla formazione musicale tout court e alla creazione di sbocchi professionali a 360 gradi, creare una vera e propria Università della Canzone che diventi un punto di riferimento nazionale per i giovani di belle speranze che cercano una strada nel mondo della canzone. “Offrendo opportunità anche sul fronte della musica dal vivo e della discografia, per esempio, magari anche istituendo una nostra etichetta discografica per il lancio di nuovi talenti” spiega Caridi, manager del settore turistico che alla guida di Sanremo Promotion è arrivato solo nel novembre scorso e che sembra voglioso di fare. “Con Massimo inizieremo a lavorare subito per arrivare in tempi brevi, diciamo un mese, a individuare gli altri membri della commissione e soprattutto il personale docente dei corsi, aspetto cruciale su cui abbiamo intenzione di investire molto più che in passato per garantire massima professionalità e prestigio. Per questo siamo anche alla ricerca di sponsor”. <br> “Con questo incarico (per ora di durata annuale, ndr) realizzo un sogno che avevo da sempre”, aggiunge Cotto. “Io credo che l’Accademia di Sanremo possa e debba diventare il punto di riferimento di chi fa musica in Italia nell’ambito della forma canzone, indipendentemente dai generi e dagli stili. Non mi pareva giusto che continuasse a giustificare la sua esistenza solo per selezionare dodici persone, tre delle quali vengono ammesse ogni anno al Festival di Sanremo: per quello basterebbe una commissione, non è necessario aprire un’accademia. Una scuola permanente che lavori tutto l’anno non sarà ancora possibile farla funzionare quest’anno: ma l’anno prossimo sì, se lavoreremo bene. Non potremo insegnare il talento, ma abbiamo il dovere di provare a riconoscerlo quando c’è. Sappiamo qual è la situazione oggi, con la contrazione del mercato e la crisi generallizzata della discografia. In una situazione come questa è necessario trovare qualcuno che ti incoraggi, che scorga il potenziale in chi ce l’ha. Affinché questo accada è fondamentale che l’Accademia venga ristrutturata completamente, anche sotto il profilo dell’organizzazione dei corsi. Negli anni passati duravano un’ora e mezza e si limitavano quasi sempre a interventi parauniversitari: l’ospite arrivava e raccontava la sua esperienza. Non basta: è necessario interagire con gli allievi, nell’Accademia che sogno io bisognerebbe ridurre o addirittura abbattere la distanza tra chi sta dietro una scrivania e chi studia canto o sta dietro uno strumento. Con Caridi siamo d’accordo sulla necessità di fornire altri sbocchi professionali oltre al Festival: senza creare illusioni a nessuno, che sono pericolose. L’anno prossimo potremo tirare le prime somme: se non avremo almeno raddoppiato il numero degli iscritti vuol dire che non avremo raggiunto l’obiettivo. Ma io mi auguro che i ragazzi apprezzino i segnali di trasparenza e rinnovamento, il nuovo corso che abbiamo voluto imprimere a Sanremo Lab”. <br> Quest’ultimo, intanto, ha già iniziato a lavorare diversamente anche in prospettiva Festival: per esempio anticipando di tre mesi l’emanazione del regolamento e le iscrizioni ai corsi, cosa che peraltro ha lasciato spiazzati numerosi potenziali candidati convincendo gli organizzatori a prorogare i termini fino al 21 luglio. “Lo scotto che si paga proponendo un progetto innovativo”, dice Caridi. “L’anno prossimo tutto andrà a regime e a maggio renderemo già noti anche i nomi dei membri di commissione. Chi vorrà iscriversi si sarà abituato alle nuove tempistiche”. Il 10 settembre avranno inizio i corsi di formazione che prevedono anche quest’anno la partecipazione di artisti, autori, discografici, critici musicali e manager in veste di docenti e che preludono alle varie fasi di selezione: da queste emergeranno i dodici nomi da cui la commissione artistica della Rai individuerà alla fine i tre candidati destinati a partecipare al Festival (chi voglia leggersi il regolamento lo trova sul sito http://sanremolab.sanremomanifestazioni.com/). “Sanremo Promotion”, conclude Caridi, “è una società che nasce con altre finalità ma che crede molto nel progetto dell’Accademia. Le iscrizioni in calo? Non ci interessa neanche fare i numeri che si facevano in passato, 1.500-2.000 iscritti alle selezioni del Festival. L’obiettivo per quest’anno è di superare il numero dell’anno scorso, 250 iscrizioni, ma soprattutto fornire un servizio trasparente e un prodotto di qualità in vista del progetto più ampio che ci sta a cuore”.<br> <br> <br> Rockol saluta con soddisfazione la nomina di Massimo Cotto, auspica che le premesse vengano mantenute e che il nuovo presidente di commissione di Sanremo Lab venga messo nelle condizioni di operare al meglio, senza vincoli e in autonomia. Assicura inoltre che continuerà, come in passato, a seguire con attenzione le attività di Sanremo Lab, senza far mancare sostegno, incoraggiamento e collaborazione, ma anche senza risparmiare critiche. Augura infine buon lavoro a Maurizio Caridi e Massimo Cotto. (f.z.)