Grazie al successo inossidabile di iTunes e iPod e al debutto incoraggiante dell’iPhone, Steve Jobs è ancora e sempre il re incontrastato della musica digitale. L’ultima incoronazione ufficiosa arriva dalla rivista americana Blender, che colloca il boss della Apple in cima alla lista dei personaggi più influenti del settore relegando alle due piazze d’onore i fondatori di MySpace, Tom Anderson e Chris DeWolfe, e quelli di YouTube, Chad Hurley e Steve Chen. Sorprende un poco ma non troppo, al quarto posto della graduatoria, la presenza di un rappresentante della discografia “tradizionale” come Doug Morris, amministratore delegato di Universal Music, piazzato davanti a Ryan Schreiber di Pitchfork, Ian Rogers di Yahoo! Music e i titolari di Last.fm, LimeWire, RapidShare e MusicToday. <br> Forte di una posizione per ora inattaccabile e di eccellenti rapporti con molte star del mondo musicale, Jobs potrebbe anche decidere di crearsi prima o poi una sua etichetta discografica (digitale): così quantomeno continuano a sostenere le indiscrezioni dell’ambiente, ora rafforzate dalla situazione di tensione che si è venuta a creare tra la Apple e la stessa Universal, decisa rinegoziare i contratti di licenza su base mensile (vedi News). Si decidesse al grande passo, sostengono alcune fonti del Web, l’uomo di Cupertino avrebbe già dalla sua una coppia di stelle come Jay-Z (che proprio per Universal dirige l’etichetta Island De Jam) e la fidanzata Beyoncé, in scadenza di contratto con la Sony.