Il cantante degli Who si unisce al coro dei tanti artisti, discografici e operatori del settore che protestano contro la marcia indietro del governo britannico sul tema dell’estensione della durata dei copyright sulla musica registrata, che una commissione parlamentare aveva suggerito di portare da 50 a 70 anni come avviene negli Stati Uniti. Il ministero inglese della Cultura ha ritenuto alla fine di non intervenire sulla materia accettando le conclusioni del precedente “rapporto Gowers” (vedi News) e provocando le ire della comunità musicale britannica. “Migliaia di musicisti non hanno una pensione e fanno affidamento sulle royalty per garantirsi da vivere” ha detto Daltrey, 63 anni, attaccando direttamente il nuovo primo ministro Gordon Brown. “Non si tratta di chiedere un’elemosina, ma un giusto riconoscimento per gli sforzi fatti”.