Gli azionisti della Sanctuary non sono meno prudenti (o scettici) di quelli della EMI: e così se questi ultimi non hanno ancora deciso se accettare o meno l’offerta di acquisto della società di investimenti Terra Firma (vedi News), anche la indie inglese nicchia di fronte alle insistenze di Universal Music (vedi News). La major, che nel frattempo si è assicurata il nulla osta dagli organi antitrust, ha conseguentemente deciso di spostare al 2 agosto il termine per ottenere risposta. Per considerare accettata l’offerta, Universal deve poter contare sul 90 % delle azioni, ma al momento è ancora lontana da quella cifra: alla sua proposta hanno aderito i titolari del 43,6 % del capitale, che sommati al pacchetto già in mano alla sua controllata Centenary, 6,9 %, portano il totale al 50,5 % delle azioni. <br> Come noto, la proposta di acquisto di Universal valuta 44 milioni e mezzo di sterline, oltre 66 milioni di euro, l’intero gruppo Sanctuary attivo nel campo della discografica, del merchandising, del management artistico e dell'organizzazione di concerti.