A metà settembre, probabilmente a partire dalla settimana che inizia lunedì 17, gli utenti americani di Internet dovrebbero finalmente avere accesso al servizio di download musicale gestito da Amazon, da molti ritenuto il più serio pretendente a intaccare la leadership di iTunes Store nel settore: lo scrive Brian Garrity sul New York Post, citando fonti bene informate ma continuando a usare il condizionale per quello che, nei piani della società di Seattle, sembra ancora essere un “bersaglio mobile” dopo i numerosi rinvii avvenuti in passato (vedi News). <br> Quel che è certo, invece, è che Amazon, al pari di Wal-Mart (vedi News), venderà file musicali in formato mp3 compatibile con gli iPod, un notevole vantaggio concorrenziale rispetto alle piattaforme digitali che adottano il formato protetto WMA e un’insidia non trascurabile per lo stesso “negozio” on-line di Steve Jobs. L’altra faccia della medaglia consiste nel fatto che il catalogo iniziale in offerta, circa un milione di brani, includerà i repertori di Universal Music ed EMI ma non quelli delle altre due major, Sony BMG e Warner Music: queste ultime infatti non sono ancora disposte ad abbandonare il software DRM destinato a scoraggiare la pirateria. <br> I prezzi di listino di Amazon.com dovrebbero essere variabili, e inferiori a quelli praticati da iTunes: 99 centesimi di dollaro per le hits e i nuovi titoli in formato mp3 (per i quali Apple applica un prezzo di 1,29 dollari), 89 centesimi per le canzoni di catalogo e di artisti emergenti, tariffe variabili tra i 7,99 e i 9,99 dollari per gli album. Le negoziazioni con le major, a tale proposito, sarebbero ancora in corso, anche perché diverse case discografiche insistono per prezzi superiori al dollaro quando si tratta di vendere i successi e le novità dei loro artisti di punta.