Nonostante la vendita delle edizioni BMG a Universal (vedi News) e lo scotto pagato per il suo avventato appoggio finanziario a Napster (393 milioni di euro sborsati per sistemare le varie vertenze giudiziarie con editori ed etichette concorrenti), la società tedesca ha pubblicamente confermato di non voler abbandonare il business musicale, e anzi di essere pronta a rilanciare un piano di investimenti nel settore. “Anche se ci vorrà un po’ prima che le vendite digitali compensino il declino del CD, crediamo nella musica. Rimane una parte essenziale del business di Bertelsmann”, ha dichiarato nel corso di una conference call l’amministratore delegato Gunter Thielen, ammettendo di essere stato colto di sorpresa, “come tutti i concorrenti”, dal calo del 20 % registrato dal fatturato mondiale della musica registrata nei primi sei mesi del 2007. In attesa di vedere confermata dalle autorità antitrust la regolarità dell’operazione di fusione discografica tra Sony e BMG (sentenza attesa per ottobre), Thielen ha aggiunto che Bertelsmann intende anche rientrare nel settore delle edizioni musicali: la vendita di BMG Music Publishing a Universal, infatti, risponde a considerazioni economiche contingenti e non a scelte strategiche, ed è stata indotta dalla necessità di procurarsi il denaro contante con cui recuperare le quote azionarie in possesso del gruppo finanziario Bruxelles Lambert (vedi News). <br> Intanto, però, è il braccio televisivo RTL a tenere in piedi i bilanci della famiglia Mohn, grazie soprattutto alla crescita registrata sui mercati tedesco e francese: 2,9 miliardi di fatturato e un profitto operativo di 510 milioni di euro, mentre il giro d’affari complessivo della holding tedesca è calato a 9 miliardi di euro (- 2%).