Acquistata la Sanctuary per poco meno di 88 milioni di dollari (vedi News), Universal Music non perde tempo e mette subito in moto il suo programma di riorganizzazione del gruppo: che, in questa prima fase, prevede la chiusura tout court dell’omonima etichetta discografica inglese (nel roster nomi come Dolores O’Riordan, Idlewild, Marc Almond e Cooper Temple Clause) al fine di concentrare risorse ed energie sulla più profittevole attività di management artistico. <br> “Sanctuary Records UK”, spiega un comunicato diramato dalla major, “non proseguirà l’attività come etichetta ‘front-line’ a sé stante”; resterà attiva invece la divisione che si occupa della gestione dell’abbondante catalogo, e che opererà d’ora poi in stretto coordinamento con la corrispondente struttura di Universal. La chiusura di Sanctuary Records comporterà ovviamente un certo numero di licenziamenti e prepensionamenti, a livello dirigenziale e impiegatizio: il ceo Frank Presland, secondo fonti citate da Billboard, dovrebbe tuttavia restare in organico come responsabile della divisione di artist management.