L’aveva già fatto intendere, il top manager tedesco Rolf Schmidt-Holtz, che la major da lui presieduta sarebbe rientrata a breve nel business delle edizioni musicali tornando a occuparsi anche dell’amministrazione dei copyright delle canzoni, oggi considerata attività più redditizia della semplice proprietà dei master fonografici e della vendita di dischi (la fusione tra Sony e BMG, appena approvata dall’antitrust europeo, riguarda solo le divisioni discografiche dei due gruppi, vedi News). E ora lo ribadisce al Financial Times: “Gli azionisti ne stanno parlando, e sono fiducioso che troveremo presto una soluzione”, ha rivelato l’amministratore delegato della società nippo-tedesca al quotidiano finanziario britannico. Il nuovo ingresso nel campo del “music publishing”, ha aggiunto Schmidt-Holtz, è concordato con le due società costituenti la joint venture, Bertelsmann e Sony Corporation, e non provocherebbe conflitti di interesse con la società di edizioni controllata da quest’ultima, Sony/ATV, dal momento che la nuova impresa non si metterà alla caccia dei maggiori cataloghi di canzoni presenti sul mercato. Avere le proprie edizioni, ha spiegato Schmidt-Holz, dovrebbe piuttosto servire a mantenere in seno all’azienda gli artisti che sono anche autori delle canzoni che interpretano.