Sotto accusa per la perdurante circolazione su YouTube di filmati piratati e non autorizzati dai titolari dei copyright su musica e immagini, Google è da tempo alla ricerca di una soluzione “tecnica” al problema: e ora propone all’industria musicale, cinematografica e televisiva un nuovo sistema di “impronte digitali” che dovrebbe consentire alle aziende di controllare più efficacemente la diffusione abusiva dei loro materiali disponendone eventualmente il blocco immediato. <br> L’ad di Google Eric E. Schmidt ha tuttavia ammesso che sviluppare un sistema infallibile al 100 % “è stato praticamente impossibile”; la tecnologia richiede inoltre una collaborazione attiva da parte delle “media company”, cui tocca l’onere di fornire copia di ogni filmato, “marcata” dalla sua impronta digitale identificativa. La tecnologia è attualmente testata da Time Warner, CBS, Disney, NBC Universal e Viacom, la società che nel marzo scorso aveva innescato contro Google e YouTube una causa da 1 miliardo di dollari.