Poco più di due settimane di vita on-line, e (stando alle soffiate di alcuni discografici che prendono come base i loro report interni di vendita) Amazon occuperebbe già il terzo posto nella classifica dei negozi digitali più importanti degli Stati Uniti, dietro al leader iTunes e ad eMusic ma già davanti a Zune Marketplace (Microsoft), Napster, Rhapsody e Wal-Mart. A dispetto di un catalogo ancora monco, causa il “niet” opposto dagli strenui difensori del DRM, Warner Music e Sony BMG, la piattaforma allestita da Jeff Bezos sta già mettendo a frutto l’esperienza maturata in tanti anni di leadership nel campo del mail order elettronico, con motori di ricerca più precisi, raffinati e funzionali di quelli messi in campo da gran parte della concorrenza e un’utenza affezionata e già abituata all’uso della carta di credito per i suoi acquisti on-line. Secondo qualcuno, l’assalto alla posizione numero due è solo questione di tempo e potrebbe concretizzarsi già entro fine anno: se non in termini numerici di download quanto meno sotto il profilo del fatturato assicurato alle case discografiche, che dal modello di “subscription” proposto da eMusic incassano decisamente di meno. <br> Molto aggressivo sul prezzo (che arriva fino a 89 centesimi di dollaro per download, vedi News), il negozio di Amazon lo è altrettanto nelle politiche di affiliazione di siti terzi che per l’acquisto di musica rimandano automaticamente alla sua piattaforma. A questi ultimi Bezos propone da qui a fine anno il 20 % dell’incasso, che diventerà il 10 % dal 1° gennaio 2008: sempre il doppio, comunque, del 5 % offerto da iTunes.