L’etichetta di Peter Gabriel, che in 19 anni di vita ha portato la "world music" al mercato pop pubblicando dischi di notevole interesse artistico e culturale spesso non altrettanto fortunati sotto il profilo commerciale, sembra aver risolto i suoi problemi di budget per l’immediato futuro. In suo soccorso è intervenuto il fondo d’investimento di Patrick McKenna, Ingenious, che già si era impegnato a finanziare le registrazioni e la promozione del nuovo album di Gabriel in Nord America, dove l’artista inglese è senza contratto discografico (vedi News); insieme a Real World Records, Ingenious stanzierà per la prosecuzione dell’attività discografica 1,75 milioni di sterline, due milioni e mezzo di euro, con l’obiettivo di registrare e pubblicare dischi di altri 10-15 artisti. “Questa relazione”, ha dichiarato il direttore operativo di Real World Mike Large, “ci darà l’opportunità di continuare a espandere il nostro catalogo e di investire in nuova musica proveniente da ogni angolo del mondo”, mentre il direttore commerciale di Ingenious, Duncan Reid, ha aggiunto che “la forza competitiva della Real World negli artisti di nicchia e nella distribuzione digitale la colloca in una posizione ideale per trarre vantaggio dai cambiamenti in corso nel campo dei diritti e degli introiti legati ai prodotti da intrattenimento”. <br> Lanciata nel 1989 sull'onda dei festival WOMAD, la Real World vanta ad oggi un catalogo di quasi 150 titoli in cui figurano album di artisti come Nusrat Fateh Ali Khan, Afro Celt Sound System, Blind Boys Of Alabama, Joseph Arthur, Sheila Chandra e Papa Wemba (ma anche degli italiani Tenores di Bitti e Spaccanapoli), che nel complesso hanno venduto poco meno di 6 milioni di album; sulla stessa etichetta sono stati pubblicati i dischi di Peter Gabriel da “Passion” in poi.