Michael Robertson, uno dei pionieri della musica digitale, è di nuovo alla sbarra: ce lo ha trascinato la EMI che, rispondendo a una sua precedente citazione in giudizio, accusa di favoreggiamento di file sharing illegale e concorso in violazione di copyright i suoi siti Web Sideload e MP3Tunes. Quest’ultimo, sostiene la denuncia depositata presso una corte distrettuale di Manhattan, “non compensa in alcun modo i legittimi proprietari della musica che sfrutta”. <br> Il servizio MP3Tunes (vedi News) consente di affittare una “cassaforte digitale” in rete e di archiviarvi file audio per poi scaricarli, quando lo si desidera, su qualunque computer collegato a Internet; il sito collegato Sideload è un motore di ricerca (“un Google della musica”, secondo Robertson) di liste di file musicali disponibili, anche illegalmente, per il download. La prima impresa digitale creata da Robertson, dieci anni fa, fu il celebre sito MP3.com, che permetteva a chiunque di trasferire su Internet il contenuto della propria collezione di cd accedendovi da qualunque pc connesso alla Rete: fu oggetto (sempre a causa di questioni di copyright) di aspre dispute in tribunale, chiusesi con transazioni di valore superiore ai 100 milioni di dollari (vedi News). L’azienda venne acquistata nel 2001 dalla casa discografica Universal Music e da questa ceduta due anni dopo a CNET Networks, che sta tentando di rilanciarla come sito perfettamente legale (vedi News).