I costruttori di telefoni cellulari rischiano di perdere il treno della musica “mobile”, rispetto alle nuove offerte di Apple e Google? Così la pensa Edgar Bronfman Jr., amministratore delegato di Warner Music, che ha ribadito il suo pensiero nel corso di un’intervista rilasciata al Financial Times. Secondo l’imprenditore canadese, i “music phones” di Nokia, Motorola e Sony Ericsson sono ancora troppo difficili da usare, per quanto riguarda le funzioni musicali, troppo agganciati al concetto tradizionale di suoneria e poco propositivi in termini di contenuti innovativi. “Con le novità introdotte dall’iPhone della Apple e con l’arrivo di Google”, ha detto al Financial Times, “se l’industria della telefonia mobile non risponde con offerte altamente competitive rischia di veder diminuire la sua fetta di opportunità” (e di mettere ancor di più in minoranza le case discografiche rispetto allo strapotere di Steve Jobs). “L’innovazione è una cosa difficile da generare all’interno di una società che ha alle spalle una lunga storia di successi. Lo vedo alla Warner Music, e nell’industria musicale”, ha ammesso Bronfman. Che però, come tutti i suoi colleghi (e anche più di loro, dal momento che la sua azienda è precipitata al minimo storico delle quotazioni in Borsa: meno di 8 dollari per azione) guarda alla telefonia mobile come a un’ancora di salvataggio: “L’industria musicale”, ha sottolineato, “non ha mai avuto prima l’opportunità di rivolgersi a 3 miliardi di abbonati”.