imeem è il primo sito di socializzazione al mondo ad assicurarsi i diritti di diffusione in streaming dell'intero catalogo videomusicale delle major, in cambio della partecipazione di queste ultime agli utili pubblicitari (gli investitori hanno nomi importanti come Apple, Nike, Microsoft, AT&T Wireless, T-Mobile e Puma). L’ultima casa discografica a firmare un contratto di licenza, in questi ultimi giorni, è stata la leader di mercato Universal Music e, secondo le indiscrezioni che arrivano dagli Stati Uniti, il suo presidente Doug Morris avrebbe spuntato condizioni migliori di quelle ottenute dalle concorrenti EMI, Warner e Sony BMG: non solo una fetta degli introiti pubblicitari, ma anche un minimo di compenso (meno di un centesimo di dollaro, si dice) per ogni videoclip e brano musicale su cui non è previsto alcun rientro pubblicitario. <br> imeem, lanciata nel 2004, vanta una community di oltre 19 milioni di utenti e, secondo Morris, “ha sviluppato un sistema innovativo che rende la musica dei nostri artisti una parte centrale dell’esperienza di social networking. Cosa ancora più importante, l’ha fatto nel modo giusto, collaborando con noi e garantendo alle case discografiche e agli artisti un giusto compenso”. Come noto, il numero uno di Universal è impegnato in una personale battaglia contro la diffusione non remunerata di musica e video attraverso Internet: ultimamente ha costretto tutti gli artisti della sua casa discografica a limitare a 90 secondi lo streaming di musica su MySpace (vedi News). imeem, da parte sua, a maggio era stata citata in giudizio da Warner Music per mancato pagamento dei copyright (vedi News): acqua passata.