Insieme da 28 anni, la band di Steve Harris e la major inglese continuano ad andare d’amore e d’accordo tanto da aver deciso di proseguire la loro relazione professionale anche in futuro. Il nuovo contratto che hanno siglato, e che copre tutto il mondo con l’esclusione del Nord America, è anzi più stringente di quelli precedenti, secondo i nuovi dettami del music business: casa discografica e artisti comparteciperanno ai profitti derivanti da concerti, merchandising e sponsorizzazioni. <br> Ingaggiati dalla EMI nel 1979, gli Iron Maiden hanno venduto in carriera oltre 70 milioni. “Non ricevendo praticamente nessun appoggio da radio e tv, sono un gruppo che fa molto affidamento sul passaparola tra i fan, sui tour e sulla competenza nel marketing e nelle vendite” spiega Rod Smallwood, manager storico del gruppo. “Alla EMI”, aggiunge, “abbiamo un sacco di amici, la casa discografica ci ha sempre dato pieno appoggio e i rapporti con le sue affiliate nel mondo sono eccellenti. Con questo nuovo tipo di contratto e in una nuova fase per l’industria musicale ha perfettamente senso continuare ed allargare la nostra relazione”. “Abbiamo grossi progetti per il 2008 e oltre”, conclude Smallwood. “E personalmente non vedo l’ora di tornare on the road l’anno prossimo con un tour che celebrerà in maniera appropriata gli anni formativi della band”. L’appuntamento a cui il manager dei Maiden fa riferimento è il “Somewhere back in time world tour” che partirà il 1° febbraio da Mumbai, in India (vedi News) e che si concentrerà sul repertorio degli album anni ’80. Per gli spostamenti il gruppo e i roadies utilizzeranno un Boeing 757 pilotato personalmente dal cantante Bruce Dickinson.