Si trasforma l'assetto giuridico della società italiana degli autori ed editori: un disegno di legge approvato il 21 dicembre dalla Commissione Cultura del Senato riconosce alla SIAE, anche sotto il profilo normativo, la natura di ente pubblico economico, così come ribadito negli ultimi anni dalla giurisprudenza della Cassazione. “Una vera rivoluzione”, nelle parole del presidente Giorgio Assumma, che sgancia definitivamente l’ente dall’orbita statale e che consentirà alla società “di operare in tutto il mondo con la libertà tipica delle imprese commerciali private e quindi la porrà nella condizione di fronteggiare adeguatamente la concorrenza delle analoghe società straniere di collecting, alle quali l’Unione Europea ha aperto le porte del mercato italiano”. D’altra parte, secondo Assumma, “avere ottenuto la conferma di essere un Ente pubblico significa aver posto un muro invalicabile contro i tentativi, maldestri ma pericolosi, di chi da tempo lotta affinché la SIAE venga privatizzata. Cioè di chi, assecondando vili aspirazioni pecuniarie, vorrebbe trasformare il nostro Ente in una merce commerciale, da offrire all’acquisto di gruppi industriali e finanziari, magari stranieri”. <br> Non si tratta dell’unica novità introdotta dalla legge n. 1861: le nuove disposizioni prevedono anche il trasferimento di ogni controversia relativa alla SIAE dalla giustizia amministrativa a quella ordinaria, il potere dei soci di determinare da sé lo statuto della società e il libero utilizzo delle opere tutelate su Internet ad uso didattico e scientifico purché senza fini di lucro.