Mercato dal comportamento schizofrenico, quello americano del 2007, in cui i segnali di vivacità che arrivano dal settore digitale non bastano ancora a restituire il sorriso agli operatori. I dati annuali di Nielsen SoundScan raccontano di una flessione del 14,9 %, da 542,4 a 500 milioni di pezzi, nel numero di album complessivamente venduti, in formato fisico (i cd calano del 18,8 %) e digitale (+ 53 %, con 50 milioni di pezzi ora rappresentano il 10 % del totale). E’in decisa crescita, invece, il numero di brani complessivamente venduti sul mercato se agli album (“tradotti” in canzoni in rapporto di uno a 10) si aggiungono video e singoli, fisici e digitali: + 14 %, da 1,2 a 1,37 miliardi di pezzi, con i download di singoli brani in crescita del 45 %, da 582 a 844 milioni, mentre il fatturato delle suonerie, per oltre il 90 % mastertones, è stato di 567 milioni di dollari. <br> “Noel” di Josh Groban (nella foto) è risultato essere il cd più venduto dell’anno, 3,7 milioni di copie, mentre tra gli album digitali ha primeggiato “It won’t be soon before long” dei Maroon 5 (252 mila copie). Internet e MySpace sono i principali fautori del successo del singolo più scaricato dell’anno, “Crank that” di Soulja Boy Tell’em (2,9 milioni di download legali), raggio di luce per un genere, il rap/hip-hop, che ha viceversa subito negli Stati Uniti una forte contrazione di mercato (- 30 %, contro il 19,2 % del rock alternative, il 18,3 % dell’r&b e il 16,3 % del country). Tra le case discografiche, Universal Music ha rafforzato la sua leadership con una quota di mercato del 31,9 %, seguita da Sony BMG (in calo di quasi due punti e mezzo: 25 %), Warner Music (in crescita di 2,2 punti: 20,3 %) ed EMI (da 10,2 a 9,4 %); la fetta in mano alle “indies”, nel frattempo, è cresciuta complessivamente dal 12,6 al 13,5 %.