Cresciuto in progressione sul passaparola e lontano dagli occhi del grande pubblico, il negozio digitale di Jeff Bezos è pronto alla fase due: il grande debutto in società con l’operazione promozionale che dal 1° febbraio coinvolge il colosso delle bevande analcoliche Pepsi (vedi News). Battezzata Pepsi Stuff, la campagna consente al pubblico il download gratuito di brani musicali senza DRM (e dunque riproducibili su qualunque tipo di lettore digitale) e coinvolge le più importanti etichette discografiche comprese le major Sony BMG, EMI e Warner Music: grande assente la Universal, che pure ha concesso il proprio catalogo per la vendita senza protezioni su Amazon (vedi News) ma che, sembra, non si è messa d’accordo sulle modalità di compenso per sé e i suoi artisti in relazione ai download gratuiti. Per avervi accesso, i consumatori devono collezionare i punti contenuti in 4 miliardi di bottiglie e confezioni distribuiti nei bar e nei centri commerciali dalla Pepsi e riscattarli sul sito PepsiStuff.com (servono 5 punti per scaricare un brano); gli stessi punti si possono utilizzare in alternativa per scaricare programmi televisivi o per ottenere gratuitamente cd, dvd, magliette, gadget elettronici o altri articoli venduti da Amazon, per un montepremi totale pari a 1 miliardo di dollari. <br> Si tratta, ovviamente, di una sfida aperta alla Apple e a Steve Jobs: anche perché proprio la casa di Cupertino, quattro anni fa, fece qualcosa di molto simile con la Pepsi utilizzando come veicolo di lancio televisivo il seguitissimo evento del Superbowl. Proprio come Amazon, che per il suo spot pubblicitario ha voluto come testimonial Justin Timberlake, protagonista con Janet Jackson, quattro anni fa alle finali del campionato di football americano, del famoso episodio del reggiseno strappato (vedi News).