Per i Rolling Stones e per il loro prezioso catalogo post Decca (da “Sticky fingers”, 1971, a “A bigger bang”, 2005) i giochi non sono ancora fatti. La Universal, che molta stampa internazionale considera già la loro nuova casa discografica (vedi News), sarebbe solo una delle pretendenti mentre in corsa restano anche le altre major, Sony BMG e Warner Music: con quest’ultima anzi, secondo quanto riporta il domenicale britannico The Observer (emanazione del Guardian), le trattative sarebbero in fase particolarmente avanzata. <br> Se la EMI dovesse rinunciare al catalogo degli Stones, scrive ancora l’Observer, la perdita per il gruppo di Guy Hands si potrebbe calcolare in circa 3 milioni di sterline all’anno, oltre 4 milioni di euro.