Van bene i "blockbuster" e le novità di stagione, ma il patrimonio più prezioso della EMI, ripete instancabilmente il "boss" Guy Hands, è il suo catalogo storico. E siccome a suo modo di vedere quest'ultimo non è ancora sufficientemente valorizzato, così si spiegano i suoi più recenti innesti nell'organigramma aziendale: che vedono assegnare al managing director di Terra Firma, Stephen Alexander, il ruolo di responsabile di una nuova unità operativa dedita appunto alla gestione del catalogo, delle compilation, degli studi di registrazione e degli archivi, mentre a Ron Werre, direttore mondiale vendite, viene attribuito anche il compito di sviluppare licenze e sincronizzazioni in film, programmi televisivi, videogiochi e pubblicità. <br> Alexander non si limiterà a gestire un programma di ristampe e di riconfezionamenti del repertorio ma dovrà anche studiare e mettere sul mercato nuovi prodotti tagliati su misura per "target" specifici di consumatori. "La EMI", ha ricordato il manager, "dispone di uno dei più importanti cataloghi e archivi nel mondo, con artisti come Beatles, David Bowie, Queen, Pink Floyd, Dean Martin, Beach Boys, Bob Seger, Maria Callas e molti altri. Io e il mio team faremo in modo di portarli al più ampio pubblico possibile".