Prima interprete britannica in oltre vent’anni a raggiungere la vetta della Top 100 di Billboard con la hit planetaria “Bleeding love” (l’ultima a riuscirci, nel 1987, era stata Kim Wilde con una cover di “You keep me hangin’ on” delle Supremes), la giovane stella lanciata da X Factor potrebbe godere per questo motivo di un sostanzioso adeguamento degli onorari previsti dai suoi contratti discografici: in luogo dei 9 milioni di dollari promessi inizialmente dalla Sony BMG, dalla J Records di Clive Davis e dalla Syco Records di Simon Cowell in cambio di cinque album, si parla ora di una cifra di oltre dieci volte superiore, 100 milioni di dollari, poco meno di quello che una superstar navigata come Madonna ha strappato a Live Nation (vedi News). A orchestrare la manovra di rilancio sarebbe il vecchio volpone Davis, che pronostica alla Lewis una fulgida carriera e per questo motivo vuole convincerla a non farsi allettare dalle offerte dei concorrenti. In cambio dei 100 milioni di dollari, i discografici della Lewis pretendono una fetta dei suoi introiti mondiali derivanti non solo dalle vendite di dischi ma anche da dvd, concerti e special televisivi. “Sembra proprio”, ha dichiarato alla rivista Forbes un discografico anonimo, “che Leona stia puntando diritta anche alla cima delle chart finanziarie”.