Perché Rolf Schmidt-Holtz, amministratore delegato di Sony BMG, ha messo da parte Clive Davis sostituendolo con Barry Weiss (vedi News)? Negli ambienti musicali se lo chiedono in tanti (compreso Davis che, secondo Roger Friedman di Fox News, è stato preso di sorpresa dalla decisione), e la risposta più sensata sembra essere la seguente: perché in tempi duri, confusi e poco romantici come questi un manager razionale, oculato e attento ai costi come Weiss risulta persino più prezioso di un talent scout di fama leggendaria come Davis (ormai settantaseienne, oltretutto, e molto più costoso). Così si spiegherebbe anche la decisione di affidare all’ex presidente Zomba il coordinamento di tutte e nove le etichette che fanno capo al versante BMG della major (Davis soprintendeva solo a RCA, Arista e J Records), mossa che preluderebbe anche ad altri sfoltimenti negli organici aziendali. <br> Ora che ha deciso di liquidare anche il chief operating officer Tim Bowen e il braccio destro di Davis, Charles Goldstuck (quest’ultimo, stando a certe gole profonde, avrebbe pagato proprio il suo mettersi in diretta concorrenza per il ruolo di amministratore delegato), ci si aspetta da parte di Schmidt-Holtz un coinvolgimento più diretto negli affari quotidiani della società. Il manager tedesco, pur visitando settimanalmente gli uffici newyorkesi di Sony BMG, vive ancora in Europa e aveva finora delegato gran parte dell’ordinaria amministrazione ai suoi sottoposti. Ma ora le strategie potrebbero cambiare: magari per spianare la strada all'ipotetica vendita del 50 % della joint venture in mano a Bertelsmann al socio Sony.