Ex direttore commerciale di Fonit Cetra ed EMI, numero uno in CGD ai tempi del passaggio di proprietà dalla famiglia Sugar al gruppo Warner (1989), timoniere negli anni ’90 dell’etichetta discografica di casa Fininvest, Five/RTI Music, e suo traghettatore in Sony Music (dove il marchio sopravvisse ancora per qualche anno col nuovo nome di S4), consulente della PDU di Mina e collaboratore della succitata Sugar, attivo anche sul fronte del retail e della grande distribuzione, Roberto Magrini è uno dei pochi manager ancora in attività tra quelli che operarono nell’epoca d’oro della discografia italiana. Dopo le dimissioni da Sony BMG, nel 2004, aveva tenuto una posizione piuttosto defilata ma ora torna sul campo a tutti gli effetti assumendo l’incarico di amministratore delegato della Carisch, la storica azienda milanese fondata nel 1887 che per prima distribuì in Italia, negli anni ’60, i dischi dei Beatles (su etichetta Parlophone) e che oggi riveste la posizione di leader nel mercato italiano della musica stampata. A volerlo al suo fianco è stato Antonio Monzino Jr., presidente dell’omonimo gruppo che nel 2002 ha rilevato la proprietà di Carisch dalla Warner Music Chappell e che ora punta a un rilancio dell’attività editoriale della società: Magrini prende il posto di Marco Volonté, che ricopriva il ruolo dal lontano 1989 (anno in cui la multinazionale americana aveva a sua volta acquistato la società dai precedenti proprietari).