Il caso è (almeno apparentemente) risolto: la federazione internazionale dell’industria discografica RIAA ha chiuso la sua vertenza con AllofMP3, il celebre “negozio”di download musicale russo che praticava prezzi irrisori al pubblico evitando di pagare le case discografiche e gli artisti (vedi News). Il sito ha smesso di funzionare nel luglio del 2007 per intervento diretto del governo Putin, dopo che gli Stati Uniti avevano minacciato di ostacolare per ritorsione l’ingresso della Russia nella World Trade Organization (vedi News); il suo proprietario Denis Kvasov, però, è stato nel frattempo prosciolto dalle accuse di avere violato le leggi nazionali sul copyright: AllofMP3.com, infatti, ha dimostrato di avere un accordo di licenza con una società locale degli autori, dichiarandosi anche disposta a versare delle royalty alle case discografiche che ne avessero fatto richiesta. <br> Tutto risolto, dunque? Fino a un certo punto: anche se il vecchio negozio non è più attivo, in rete opera oggi un servizio analogo, MP3Sparks, da cui gli ex utenti di AllofMP3 possono rifornirsi utilizzando gli stessi codici di accesso e password (anche se, formalmente, tra le proprietà dei due siti non esiste alcun collegamento). Il responsabile degli affari internazionali della RIAA, Neil Turkewitz, non sembra eccessivamente preoccupato: “Siamo ben coscienti dell’esistenza di MP3Sparks”, ha dichiarato, “ma confidiamo che il governo russo farà anche in questo caso quel che deve essere fatto”. La nuova legge russa sul diritto d’autore, introdotta nel gennaio scorso, non consente più di fare appello a società di autori fittizie per assicurarsi licenze di vendite on-line di repertorio non autorizzato dai legittimi titolari.