Sembrava destinata a diventare uno dei nomi di punta del mercato discografico del 2000, e invece Starbucks con la musica ha deciso di avere meno a che fare. Affidata in gestione al gruppo Concord l'etichetta Hear Music (vedi News), dal mese di settembre la celebre catena di caffetterie ridurrà anche drasticamente l’assortimento di cd acquistabili nei suoi punti vendita: da dodici e più titoli a non più di quattro alla volta, mentre in oltre 6.500 caffetterie dislocate tra Stati Uniti e Canada scompariranno gli scaffali destinati alla vendita di dischi. <br> Dopo l’uscita di scena di Ken Lombard, insomma, per Starbucks le cose stanno cambiando rapidamente: i tempi di “Genius loves company” di Ray Charles e del contratto esclusivo con Paul McCartney sembrano già lontani, e nonostante i 4,4 milioni di album venduti nel 2007 la società di Seattle sembra avere già rinunciato (per problemi finanziari e motivi di convenienza economica) all’ambizione di giocare un ruolo rilevante nel music business.