Maretta in casa Napster. Tre azionisti della società, Perry Rod (29 anni, investitore indipendente), Thomas Sailors (49 anni, dirigente della Cloverdale Investments LLC) e Kavan Singh (26 anni, imprenditore), vogliono farsi eleggere nel consiglio di amministrazione per esautorare l’attuale management: colpevole, a loro modo di vedere, di non avere saputo affrontare efficacemente la pirateria on-line e la supremazia di mercato di iTunes. <br> Respinti dall’attuale “board”, i tre hanno depositato una memoria presso la Securities and Exchange Commission (la “Consob” americana) e invitano gli altri azionisti a votarli per “salvare l’azienda” e introdurre modifiche statutarie che diano meno potere a dirigenti e amministratori. “Negli anni”, sostengono, “il management ha mostrato una mentalità troppo attendista, nella speranza che il dominio di Apple sul mercato digitale svanisse e che la pirateria su Internet diminuisse”. Risultato: le azioni hanno perso l’85 % del loro valore rispetto al picco storico raggiunto all’inizio del 2005. Nel loro documento Rod, Sailors e Singh prospettano anche l’ipotesi di di vendere la società o di liquidarne le attività patrimoniali allo scopo di recuperare valore alle azioni. <br> Con circa 760 mila abbonati, Napster non è mai riuscita a scalfire la leadership di Apple, che con iTunes controlla negli Stati Uniti il 70 % circa del mercato della musica digitale.