Sotto il nome Drifters si sono esibiti nel tempo innumerevoli cantanti, alcuni dei quali – Clyde McPhatter, Johnny Moore, Ben E. King – divenuti leggendari grazie a classici come "Money honey", "Under the boardwalk" e "Save the last dance for me". Ma negli ultimi anni, come spesso accade per i gruppi storici che sopravvivono nel circuito “oldies”, la situazione si era fatta particolarmente intricata e confusa, anche per il pubblico che assisteva ai concerti: in Inghilterra e in Europa, in particolare, si esibiva regolarmente un quartetto di sedicenti Drifters osteggiato dalla famiglia Treadwell, dal 1953 proprietaria del marchio registrato. I suoi legali sono finalmente riusciti a bloccarne l’attività, strappando al tour manager Philip Luderman e all’agente Mark Lundquist un risarcimento danni e l’impegno solenne a non provarci mai più. “E’ una vittoria morale”, ha esultato l’avvocato Tom Fredriksen, “che riafferma i diritti legali dei Treadwell su un’azienda di famiglia che gestiscono da 55 anni”. Era stato proprio George Treadwell, trombettista jazz e marito di Sarah Vaughan scomparso nel 1967, a comprare da McPhatter la sua quota nel gruppo quando il cantante se n’era andato per prestare servizio militare nell’esercito americano.