Non c’è stato neppure bisogno di aspettare i Coldplay, scrive via posta elettronica ai suoi dipendenti un entusiasta Guy Hands, per risollevare le finanze della EMI: 288,1 milioni di sterline di fatturato nel primo trimestre del nuovo anno fiscale, + 61 % sui tre mesi precedenti, e un margine operativo lordo che in un anno è passato da un deficit di 45,1 milioni di sterline a un saldo attivo di 59,2 milioni. <br> “L’industria discografica è un settore estremamente volatile e non possiamo aspettarci che i futuri risultati trimestrali siano sempre buoni come questi”, ha ammonito Hands, aggiungendo però che “questi numeri sono la dimostrazione dei significativi progressi compiuti da EMI Music e dei nostri enormi sforzi per trasformare questo business”. “Abbiamo in funzione una nuova struttura organizzativa e una imputazione più trasparente e precisa dei profitti e delle perdite”, ha spiegato ancora l’ad di Terra Firma, sottolineando il fatto che sul risultato trimestrale positivo ha influito “una grande riduzione degli sprechi” e il drastico contenimento dei resi (dal 42 % a meno del 16 %), grazie a una più accorta politica distributiva. Non ancora, invece, i tagli agli organici tuttora in corso (vedi News) né, se non in minima parte, le vendite del best seller “Viva la vida” dei Coldplay, pubblicato verso la fine del periodo coperto dall’ultimo report finanziario. <br> “Tuttavia”, conclude Hands, “c’è ancora molto da fare. I problemi di questa industria non si possono risolvere in pochi mesi”.