Prorogati di tre mesi, al 16 ottobre, i termini di pagamento dei contributi previdenziali Enpals sulle prestazioni fornite dagli artisti in studio di registrazione. Lo ha annunciato ieri, 15 luglio, a Roma l’on. Fiorella Ceccacci Rubino del Pdl, dopo un incontro che alla Camera ha messo di fronte rappresentanti delle forze politiche e delle associazioni di categoria del settore musicale. Tirano un (temporaneo) sospiro di sollievo le aziende discografiche, soprattutto indipendenti, che vivono la scadenza dei pagamenti degli arretrati Enpals (disposti da una circolare emanata il 19 febbraio di quest’anno) come una minaccia alla loro stessa sopravvivenza. <br> “Si tratta di un primo grande successo della nostra azione come ‘Amici della Musica’ (coordinamento nazionale che unisce Meeting delle Etichette Indipendenti, Arci e Unione Artisti), ha commentato Giordano Sangiorgi del MEI. “La proroga al 16 ottobre permetterà agli operatori e al legislatore di studiare il modo più adatto per risolvere la questione. Noi chiediamo di esentare dal pagamento dell’Enpals le attività di promozione discografiche e di annullare la richiesta di retroattività dei contributi”. Secondo l’on. Pina Picierno (Pd), ministro ombra delle Politiche Giovanili, per tutelare le piccole e medie imprese discografiche sarebbe opportuno anche predisporre sgravi fiscali per le opere dei giovani artisti italiani e “rivedere la fascia minima prevista dall’Enpals che attualmente rientra tra le 0 e le 30000 copie vendute, al fine di predisporre un’esenzione dal pagamento dei contributi per chi vende poche copie”.