Nel blog che tiene presso il famoso Berklee College of Music (<a href=" http://ericbeall.berkleemusicblogs.com/2008/08/25/managing-the-future/" target="_blank" class="newsLink"> ericbeall.berkleemusicblogs.com/2008/08/25/managing-the-future/</a>) l’editore musicale Eric Beall, ex Zomba e Sony ATV, pubblica un’interessante riflessione dal titolo “Dove sono finiti tutti i buoni manager?”, avanzando una ipotesi sulla futura evoluzione del mercato musicale: toccherà probabilmente ai produttori assumere il ruolo di manager degli artisti. “Con il crollo delle vendite di supporti musicali”, scrive Beall, “i produttori hanno bisogno di andare oltre la loro occupazione principale che consiste nel far dischi”. “E’ altrettanto chiaro”, aggiunge, “che i manager e le società di management dominano sempre di più l’industria, assumendo la posizione di leadership che un tempo spettava alle case discografiche. Nel frattempo tutti, nel settore, si lamentano della mancanza di nuovi, e buoni, manager. Combinate le due cose e cosa ottenete? Il futuro modello di business: un ibrido tra una società di produzione e una società di management che consente ai produttori di scoprire talenti e di realizzare dischi di successo, passando poi l’artista a un’altra divisione della stessa compagnia che provvede al management quotidiano”. Ipotesi plausibile? Il dibattito è aperto.