Dopo il produttore George Martin, il promoter Harvey Goldsmith, il compianto discografico Ahmet Ertegun, la coppia Elton John-Bernie Taupin, Kylie Minogue e Peter Gabriel è toccato a Lucian Grainge, presidente e amministratore delegato di Universal Music International, ricevere il prestigioso premio inglese Music Industry Trust’s Award. “Ne sono onorato”, ha detto Grainge durante il discorso di accettazione che ha avuto luogo lunedì sera, 3 novembre, al Grosvenor House Hotel di Londra, “e sono orgoglioso del fatto che la musica sia l’unico settore industriale in cui abbia mai lavorato, ricavandone opportunità e occasioni di realizzazione oltre ogni mia aspettativa”. “Ora però”, ha aggiunto il manager inglese, “si tratta di cominciare a pensare più in grande di quanto siamo stati abituati a fare fino ad oggi. Non possiamo continuare a vendere solo musica registrata: una volta il nostro business era rappresentato da Hmv, Our Price e Woolies (Woolworths, ndr), oggi non è più così”. <br> Durante la serata di premiazione, a cui hanno assistito circa 1.200 invitati tra cui molti artisti del roster Universal, sul palco del Grosvenor si sono esibiti dal vivo Take That, Mika, Snow Patrol, Jamie Cullum con le Sugababes e Razorlight, il cui frontman Johnny Borrell ha elogiato Grainge per “averci sostenuti ogni volta che abbiamo voluto prenderci dei rischi”. Altri tributi sono arrivati da Raye Cosbert, manager dell’assente Amy Winehouse, e da Bono: “Lucian ci coccola”, ha scherzato il cantante irlandese, “ogni volta che siamo stressati, non facciamo degli hit e arriviamo in ritardo per Natale”. Un chiaro riferimento, quest’ultimo, all’ultimo album degli U2, protagonisti anche dell’asta di beficenza che ha animato la serata: Benny Andersson degli Abba ha offerto 45 mila sterline per una stampa autografata di “Boy”, il magnate del commercio al dettaglio Sir Philip Green ne ha sborsate 150 mila per una chitarra disegnata e firmata dallo stesso Bono. <br> Grainge, che oggi ha anche un ruolo istituzionale di ambasciatore della musica inglese nell’iniziativa “Creative Britain” voluta dal ministro della cultura Andy Burnham, è nel business discografico da trent’anni. Ha iniziato negli anni ’80 come A&R della MCA: “Ero un talent scout allora, e tale sono rimasto”, ha tenuto a sottolineare.