Diversificare gli investimenti e ampliare il <i>core business</i> sembra poter essere una strategia redditizia per le major della musica: nei primi nove mesi di quest’anno, e grazie soprattutto alle recenti acquisizioni effettuate nel campo delle edizioni musicali (BMG Music Publishing) e del merchandising (Sanctuary), la casa discografica controllata dal gruppo Vivendi ha beneficiato di un incremento del 3,5 % (calcolato a moneta costante) del suo fatturato , 3,1 miliardi di euro. <br> I best seller di Lil’ Wayne, Jack Johnson e Duffy, i successi più stagionati di Amy Winehouse e di Rihanna e gli ottimi risultati di vendita della colonna sonora del film “Mamma mia!” non sono bastati a frenare la caduta delle vendite di cd, ma Universal Music ha compensato queste perdite, oltre che con i diritti editoriali e il merchandising, con i ricavi generati dal digitale (+ 33 %, sempre a valori costanti). <br> Nei tre mesi coperti dall’ultimo report (luglio/settembre 2008), i profitti societari (EBIDTA) sono cresciuti anch’essi del 33 %, a 149 milioni di euro.