Intervistato da <a href="http://www.billboard.biz/bbbiz/content_display/industry/e3ic19bb33a86fd664295ca7add19e92c3f "target="_blank" class="newsLink">Billboard.biz </a>, il presidente di Interscope-Geffen-A&M Jimmy Iovine non sembra troppo preoccupato dagli slittamenti al 2009 dei dischi di U2, Eminem e Dr. Dre (il cui rinvio ha invece gettato nel panico molti rivenditori americani). “Mi sono incontrato con gli U2”, rivela il produttore/discografico americano, “e mi hanno spiegato che il loro album aveva ancora bisogno di due canzoni per diventare esattamente quel che avevano in mente. Sono andato ad ascoltarlo e mi sono trovato d’accordo con loro. E’ un gran disco, ma richiede il suo tempo. Le etichette devono aiutare gli artisti a realizzare il miglior lavoro possibile, non a tirar fuori dischi incompiuti”. Quanto a Eminem, dice Iovine, “abbiamo cercato di far uscire subito il suo disco, invece che nel 2009 come inizialmente previsto, per rimpiazzare quello di Dr. Dre: ma siamo finiti in un pantano. Dr. Dre ha dovuto interrompere il lavoro sul suo album proprio per finire quello di Eminem. Nel momento in cui uno come lui trova la vena e viene preso dal fuoco creativo sei costretto a fermare tutto. Il risultato è che abbiamo perso temporaneamente anche Dr. Dre. Appena avrà finito con Eminem, a gennaio, completerà anche il suo album”.<br> Anche se il programma di uscite natalizie di Universal ne esce chiaramente azzoppato, Iovine trova motivi di consolazione al di fuori del mercato discografico in senso stretto: “Il tour delle Pussycat Dolls”, ha spiegato a Billboard, “ha venduto 150 mila biglietti dei 160 mila disponibili quando mancano ancora otto settimane alla partenza. A parte Miley Cyrus, non mi viene in mente nessuna casa discografica che abbia qualcosa del genere in casa. E poi stiamo facendo molto, molto bene, con le licenze. I nostri contratti a 360 gradi funzionano, le cuffie firmate da Dr. Dre si vendono benissimo…Anch’io, come Doug Morris, sostengo da sempre che l’industria discografica abbia nei video musicali un pozzo di petrolio. Su YouTube quelli di Universal sono stati visti 3 miliardi di volte, finora siamo stati sottopagati ma stiamo facendo degli accordi che ci permetteranno di riscuotere il giusto”.