L’Inghilterra rischia di dire addio a un altro pezzo di storia del rock: da qualche tempo la gestione degli Olympic Studios di Londra non risulta più redditizia e il proprietario della struttura, la casa discografica EMI, ha avvisato lo staff (11 persone) che presto il complesso potrebbe chiudere i battenti. Sarebbe il triste epilogo di una storia fantastica, perché quelli sono gli studi in cui i Rolling Stones incisero tutti i loro album tra il 1966 e il 1972 (compresi “Beggars banquet”, “Let it bleed”, “Sticky fingers” ed “Exile on main street”), Jimi Hendrix registrò l’lp di debutto “Are you experienced?” e i Led Zeppelin confezionarono il primo album (facendovi ritorno a sprazzi anche per i dischi successivi, fino a “Physical graffiti” del 1975); i Beatles, dal canto loro, vi registrarono “All you need is love” nel 1967. La lista degli artisti che vi hanno lavorato è ovviamente lunghissima e include anche Eric Clapton e i Queen, Roger Waters e gli Oasis, le Spice Girls e gli Arctic Monkeys. <br> Dal 1966 gli studi sono localizzati a Barnes, sobborgo della zona sudoccidentale di Londra, in un edificio costruito nel 1906 e impiegato in origine come sala per spettacoli di music hall. Nel 1987 vennero acquistati da Richard Branson, allora padrone della Virgin: con l’acquisto di quest’ultima da parte della EMI (nel 1992), la proprietà passò alla major discografica. La stessa EMI ha assicurato che i suoi propositi di chiusura non riguardano gli altri studi di registrazione in suo possesso, i celeberrimi Abbey Road, per i quali i suoi portavoce hanno anzi assicurato “programmi di sviluppo a lungo termine”.