Il termine ultimo per il salvataggio di “Woolies”, o almeno per una parte dei suoi 807 negozi, è il 5 gennaio del 2009: se nessun potenziale compratore avanzerà un’offerta concreta entro quella data, hanno fatto sapere i dirigenti della Deloitte incaricati di gestire la procedura di fallimento concordato, la catena chiuderà definitivamente i battenti lasciando a casa i suoi 27 mila dipendenti. <br> All’acquisto di una parte degli asset, circa 300 punti vendita, avrebbero mostrato interesse aziende inglesi, americane, africane e asiatiche: nessuna delle quali, però, sembra effettivamente prossima a concludere l’operazione. Se la situazione non evolverà, spiega l’amministratore pro tempore Neville Khan, le chiusure dei punti vendita inizieranno a tappe forzate, cominciando il 27 dicembre con i primi 207 negozi. Nel frattempo, da Woolworths è iniziata una grande svendita che su articoli come cd, dvd, giocatolli o utensili da cucina arriva a sconti del 50 % sul prezzo della merce (3,17 sterline per il singolo “Hallelujah” nella versione di Alexandra Burke, la vincitrice di X Factor). Nel frattempo circa 50 milioni di articoli, compresi cd, dvd e videogiochi, continueranno ad arrivare ai punti vendita per arricchire gli assortimenti durante periodo natalizio.<br> Khan ha confermato che uno dei principali debitori di EUK, società di distribuzione discografica legata a Woolworths e destinata anch’essa alla chiusura, è la catena Zavvi: gli ex Virgin Megastores avrebbero accumulato un debito di 105 milioni di sterline.