Com’è possibile che l’industria discografica americana abbia appena superato il miliardo di download digitali (vedi News), quando il solo iTunes Store annuncia di essere oltre i 2 miliardi di brani scaricati? Se l’è giustamente chiesto Paul Resnikoff, editore del <i>magazine</i> on-line Digital Music News, provocando l’immediata risposta di Anna Loynes di Scoop Marketing: l’incongruenza numerica, ha spiegato quest’ultima, ha origine da metodi di calcolo differenti.A differenza della Apple, Nielsen SoundScan, l’ente che compila i dati di mercato ufficiali utilizzati dalla Recording Industry Association of America (RIAA), conta come un singolo donwload anche gli “album digitali” che contengono dieci o più file scaricabili sul computer; iTunes, d’altra parte, inserisce nel computo anche i download promozionali e gratuiti. <br> Per Resnikoff, tuttavia, qualcosa continua a non quadrare e il sistema di conteggi non è al passo con la nuova realtà del mercato: “Oggi”, scrive il giornalista americano, “la matematica è completamente rivoltata. Una ‘spedizione’ digitale equivale essenzialmente alla consegna di un file master, e i negozi digitali trasmettono i loro tabulati autoprodotti alle etichette discografiche e a SoundScan…il che solleva seri problemi di correttezza dei dati dal momento che non esiste un meccanismo super partes di autenticazione”: oggi richiesto a gran voce, secondo Resnikoff, anche da molti discografici.