Vi avevamo già riferito del fatto che “In rainbows” dei Radiohead, 25.800 copie vendute, è stato l’Lp più venduto del 2008 negli Stati Uniti (vedi News). La lettura degli altri titoli che compongono la Top Ten compilata da Nielsen SoundScan, la società che effettua le rilevazioni di mercato, riserva conferme e sorprese. Alle spalle della band di Thom Yorke, in una fascia compresa tra le 15 mila e le 10 mila copie vendute, si piazzano i Beatles di “Abbey road”, i Guns N’ Roses del recentissimo “Chinese democracy”, gli inattesi B-52’s di “Funplex” e poi ancora i Portishead di “Third”, i Neutral Milk Hotel di “Aeroplane over the sea”, i Pink Floyd di “The dark side of the moon” e i Fleet Foxes del primo, omonimo album: un mix, come si vede, di vecchio e nuovo, di classico e di alternativo. Completano i magnifici dieci, con vendite inferiori alle 10 mila copie, i Metallica di “Death magnetic” e un altro album dei Radiohead, “OK computer”. <br> Il risveglio di interesse nei confronti del vinile, che anche in Italia si tocca con mano, resta tuttavia un fenomeno assolutamente marginale e di nicchia rispetto ai numeri complessivi del mercato: 1,88 milioni di copie complessivamente vendute negli Usa equivalgono ad appena lo 0,01 % del totale, a dispetto di un incremento dell’89 % rispetto all’anno precedente. E le 26 mila copie di “In rainbows”, fa notare il settimanale californiano LA Weekly, ammontano a meno dei biglietti venduti dai Radiohead in due serate all’Hollywood Bowl. Gli incassi generati dagli album in vinile, conclude il giornalista Randall Roberts, “sono forse sufficienti a pagare i pasticcini consumati durante i marketing meeting settimanali negli uffici della Capitol”.