In Italia la musica scaricata abusivamente da Internet supera, in valore, quella acquistata legalmente sotto forma di cd o di download a pagamento. Lo sostiene la FPM, federazione contro la pirateria musicale, che stima in 300 milioni di euro circa le perdite arrecate alle case discografiche dal file sharing e dal downloading illegale: una cifra superiore al fatturato industriale del 2007, che ammontava a 266 milioni di euro (vedi News). <br> La stessa FPM calcola che gli utilizzatori nazionali di piattaforme p2p siano circa sei milioni e che ciascuno di essi abbia archiviati sul pc una media di 1.300 brani musicali ricavati da fonti illecite; la maggiore offerta di alternative legali al downloading pirata avrebbe rallentato il fenomeno, che si starebbe tuttavia estendendo a macchia d’olio ai settori del cinema e dei videogiochi.