Virgin Entertainment Group North America, la società che gestisce la catena dei Virgin Megastores negli Stati Uniti, andrà in liquidazione l’estate prossima: prima di quella data, chiuderanno tutti e sei i punti vendita rimasti finora aperti nel territorio nordamericano, inclusi quelli di Los Angeles, Denver e Orlando la cui sorte era ancora incerta fino a pochi giorni fa (vedi News). <br> Simon Wright, amministratore delegato di VEGNA, ha spiegato che il megastore newyorkese di Times Square, anch’esso prossimo alla chiusura, operava in attivo, dopo la riconversione da negozio incentrato sulla musica a emporio focalizzato sul <i>lifestyle</i>, con molto spazio riservato agli articoli d’abbigliamento e ai gadget elettronici (lettori mp3, console per videogiochi, telefoni cellulari). “Ho provato con tutte le forze”, ha detto Wright, “a escogitare un nuovo modello di business, e prima delle vacanze di Natale avevamo fatto molti progressi. Ma oggi l’economia è in condizioni terribili, siamo in uno stato di emergenza”. Virgin era destinata a perdere in ogni caso l’immobile che occupava, dal momento che l’affitto che pagava era quasi dieci volte inferiore alle tariffe correnti di mercato: il trasferimento in un edificio adiacente, lasciato libero da un’altra impresa commerciale, non si è realizzato a causa dell'acuirsi della recessione <br> Con l’addio agli Stati Uniti, l’insegna Virgin Megastore resta attiva soltanto in Francia, Grecia e Giappone.