La prospettata fusione tra Live Nation e Ticketmaster (vedi <a href="http://www.rockol.it/news-99161/Live-Nation-Ticketmaster--i-cda-approvano-la-fusione "target="_blank" class="newsLink">News</a>), spacca il fronte degli artisti: da una parte i contrari, capeggiati da Bruce Springsteen; dall’altra i favorevoli, con in prima linea Billy Corgan degli Smashing Pumpkins, Eddie Van Halen, i Journey e Seal. Il Boss aveva reso noto il suo pensiero alcune settimane fa, commentando l’increscioso “incidente” di cui Ticketmaster si era resa protagonista in occasione della vendita on-line dei biglietti per il suo prossimo tour americano (vedi <a href="http://www.rockol.it/news-99053/Bruce-Springsteen-attacca-Ticketmaster-"target="_blank" class="newsLink">News</a>). Corgan, Van Halen e gli altri, invece, sono intevenuti sulla vicenda in questi giorni: scrivendo altrettante lettere al Congresso degli Stati Uniti, che in queste settimane sta raccogliendo documenti e testimonianze a riguardo delle probabili conseguenze che un eventuale <i>merger</i> avrebbe sul mercato, per la concorrenza e per i consumatori. Le quattro missive recapitate alla sottocommissione della Camera dei Rappresentanti che si occupa della vicenda sono di identico tenore, e appoggiano la tesi secondo cui una fusione tra Live Nation e Ticketmaster incoraggerebbe un rapporto ancora più diretto tra gli artisti e i loro fan. “La combinazione di queste società”, scrive Corgan, “mette a disposizione di un artista indipendente uno strumento formidabile per raggiungere i suoi fan secondo modalità nuove e mai sperimentate prima…Si tratta di un nuovo modello che mette il potere nelle mani dell’artista, creando una sinergia dinamica che ispirerà grandi opere e attrarrà una sana competizione”. <br> Nessuna delle lettere menziona però un dettaglio importante: tutti i firmatari sono clienti di Frontline Management, l’agenzia di Irving Azoff ad di Ticketmaster designato a un ruolo di vertice nell’organigramma di Live Nation Entertainment.