L’uomo che nel maggio del 2007 aveva comprato la EMI per 4,7 miliardi di dollari (vedi <a href="http://www.rockol.it/news-87274/EMI,-accettata-l'offerta-di-un-gruppo-finanziario-(Terra-Firma"target="_blank" class="newsLink">News</a>) ha deciso di lasciare definitivamente le redini della società in mano ad altri: l’italiano di Londra Elio Leoni Sceti (vedi <a href="http://www.rockol.it/news-95393/Leoni-Sceti,-nuovo-capo-EMI-- "target="_blank" class="newsLink">News</a>), amministratore delegato di EMI Recorded Music, avrà d’ora in poi come referente Tim Pryce, socio fondatore di Terra Firma e nuovo chief executive officer del gruppo finanziario. Poiché anche quest’ultimo ha subìto gli effetti negativi della bolla finanziaria e del <i>credit crunch</i> (soprattutto dopo il tracollo del grande finanziatore Citigroup), Guy Hands rinuncerà alla gestione operativa per occuparsi a tempo pieno di decisioni strategiche, sviluppo internazionale del business, investimenti e rapporti con gli investitori. <br> L’annuncio di Hands arriva sulla scia di un report finanziario negativo che ascrive a Terra Firma una perdita di 1,39 miliardi di euro nel corso del 2008, in conseguenza anche di una svalutazione pari al 50 % dell’investimento effettuato nella EMI (2,6 miliardi di euro). La scorsa settimana il boss di Terra Firma ha perfezionato l’acquisto del 90 % della società Consolidated Pastoral Co, seconda impresa australiana nel settore dell’allevamento di bovini, spingendo un analista finanziario a commentare acidamente che “forse Hands sa qualcosa che noi non sappiamo; per esempio che nel sottosuolo delle tenute si nasconde dell’oro o del petrolio”. Secondo il Sunday Times, il patrimonio personale di Hands e di sua moglie Julia ammontava a fine 2008 a 250 milioni di sterline.