Mancando i "big" italiani, ci consoliamo con una superstar che di cognome fa Ciccone: sarà Madonna, infatti, l'asso nella manica di questo travagliato “Festival dei ripieghi”, come lo ha definito con ironia Raimondo Vianello. Alla bionda interprete di “Evita” il compito di alzare la temperatura della prima serata, quella del 24 febbraio. La sera successiva toccherà a Robbie Robertson. Il 26 febbraio saranno sul palcoscenico dell’Ariston Shola Ama, i Backstreet Boys e Michael Bolton. Venerdì 27 Celine Dion si esibirà dal vivo e con l'orchestra; seguita da Ricky Martin, e dai due miti in persona: Jimmy Page e Robert Plant. La serata finale, quella che dovrebbe essere l'apoteosi della musica italiana, prevede l'intervento di Mariah Carey (dal vivo), Bryan Adams e gli Aqua.<br> Mica male, ma tornano alla mente i festival degli anni '80, in cui Pippo Baudo inseguiva le grandi star della musica internazionale per sopperire alla mancanza di italiani di grido. La spinosa questione dei "superospiti", infatti, è ancora lontana da una soluzione. Mario Maffucci, capostruttura di RaiUno, allarga le braccia: “Stiamo lavorando all'ipotesi di una revisione del regolamento, ma sarà necessario un lavoro supplementare di una ventina di giorni”. Fumata nera, quindi. Oltre ai nomi di Gianni Morandi e Renato Zero, circola quello di Patty Pravo. I cantanti in gara invece hanno ricevuto un piccolo aiuto: non sarà più obbligatorio esibirsi con l'orchestra, “per evitare l'atmosfera di uniformità che ha caratterizzato le passate edizioni” (o per facilitare qualche concorrente che avrebbe rischiato di correre gravi difficoltà?).<br> La giuria che assegnerà i premi per migliore testo, miglior musica e migliore canzone sarà presieduta da Michael Nyman, e ne faranno parte anche Roberto Vecchioni, Celso Valli e Vincenzo Cerami, scrittore e autore della sceneggiatura dell'ultimo film di Roberto Benigni.