Dopo i dati pubblicati risultati lo scorso marzo, la British Phonographic Industry, associazione che rappresenta l’industria britannica della musica registrata, ha pubblicato il suo rapporto annuale "All About The Music" con nuovi dati sul mercato della musica registrata nel Regno Unito relativi al 2023 con un focus sulla musica indipendente. Dal report è emerso che l'anno scorso le indipendenti hanno rappresentato il 29,2% del consumo di musica nel Regno Unito, percentuale aumentata lentamente ma costantemente negli ultimi anni, passando dal 25% del 2019. La quota di vendite fisiche delle aziende indipendenti è ancora più alta: 39,1% degli LP in vinile e 32,8% dei CD. Il rapporto include una tabella delle principali indies, guidate da BMG (con l'1,7% delle vendite complessive di album equivalenti) seguita da Beggars Group (1,3%), AWAL di proprietà di Sony (0,9%) e Domino Recordings (0,7%). Per quanto riguarda il settore streaming, la BPI ha evidenziato che per gli "album equivalenti in streaming" la quota del mercato britannico detenuta dalle case discografiche è del 28,3% nel 2023 e che ci sono più di 30 milioni di abbonati alle piattaforme. Un sondaggio BPI/AudienceNet ha rilevato che il 35,9% degli adulti britannici paga un abbonamento allo streaming - individuale o familiare - ma che questa percentuale sale al 60,2% per i giovani tra i 16 e i 24 anni. Altro dato riguarda l’età delle persone che hanno inciso dischi: il 15,6% è nella fascia adulta, il 37,2% tra i 16 e i 24 anni. La BPI ha condotto una ricerca sul fandom, scoprendo che il 23,4% degli ascoltatori di musica si classifica come "superfan" - con indicatori che includono la volontà di acquistare musica fisica, il seguito sui social media, la partecipazione ai concerti e l'acquisto di merch.