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Lil Jolie, giovane cantautrice tra i protagonisti dell'ultima edizione di Amici fino alla puntata del serale dello scorso&nbsp;20 aprile, ha firmato con BMG.

Come si legge in un comunicato stamoa, 24 anni, originaria di Caserta e milanese d'adozione, Lil Jolie si è distinta ad "Amici 23" grazie al suo carattere timido ma determinato e all'eleganza dei suoi testi. Cresciuta come bambina ribelle, che infrange le regole e inizia a studiare chitarra solo per opporsi alla routine, nel 2018 inizia ad affermarsi su SoundCloud, dove si è fatta notare e apprezzare dalla scena urbana e hip hop tanto da pubblicare dei feat con Carl Brave e Ketama126 prima di pubblicare il suo primo EP, nel 2022, “Bambina”. Nell'album troviamo “Sola” scritta insieme a Franco126, “Soliloquio” scritta con la compagnia di viaggi musicali Vale LP e “Tarassaco e Lacrime” insieme a Edonico.&nbsp;L'anno successivo viene ammessa alla scuola del talent show "Amici di Maria De Filippi" alla&nbsp;ventitreesima edizione.

Lil Jolie

Industria

Lil Jolie di "Amici 23" firma con BMG

La giovane cantautrice, tra i protagonisti dell'ultima edizione di Amici, ha firmato con BMG.

Per conoscere le ultime novità musicali della settimana, questo articolo ti fornirà l'elenco completo e sempre aggiornato delle nuove canzoni uscite venerdì. Ogni settimana, artisti e band pubblicano nuovi brani, album o EP su tutte le piattaforme digitali. Se vuoi rimanere al passo con le ultime uscite, non perderti <a href="https://www.rockol.it/singoli">l'elenco sempre aggiornato con tutte le novità musicali</a>. Questa settimana parliamo di Piero Pelù, Mötley Crüe, Laura Pausini, Noemi e Ivana Spagna.

<h2>MALEDETTO CUORE - Piero Pelù - Sony Music Italy</h2>

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Il noto artista Piero Pelù, dopo aver annunciato di aver superato le difficoltà che lo avevano allontanato dal mondo della musica per un lungo periodo, ha rivelato la pubblicazione del suo nuovo singolo "Maledetto cuore", estratto dall'album "Deserti" in uscita il 7 giugno. Il brano segue il precedente singolo "Novichok" e si inserisce nella "Trilogia del disagio" avviata nel 2020 con l'album "Pugili fragili". In una rock ballad, Pelù esplora il tema della comunicazione difficile tra individui, specialmente nei rapporti amorosi e umani in generale. Il musicista ha descritto il brano come un viaggio tra le dune dei deserti alla ricerca di chi ci possa aiutare a comprendere noi stessi e il caos che ci circonda. "Maledetto cuore" è una riflessione sulla consapevolezza del proprio caos interiore e sul desiderio di condividere la propria realtà, nonostante le difficoltà. Il singolo è disponibile su tutte le piattaforme digitali e anticipa l'attesa uscita dell'album "Deserti", prodotto da Sony Music Italy.

<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/piero-pelu-maledetto-cuore-284904519">Leggi il testo di "MALEDETTO CUORE" </a>

Piero Pelù nasce a Firenze il 10 febbraio 1962, ed è il cantante dei Litfiba dal 1980 al 1999. Il gruppo segna una tappa importante del nuovo rock italiano, e il suo frontman rappresenta al tempo stesso un modello vocale e istrionico che influenza le generazioni successive di performer nostrani. 
Dopo la pubblicazione di INFINITO, Pelù lascia la band nelle mani di Ghigo Renzulli e si concentra sulla propria carriera solista, incidendo un brano insieme a Jovanotti e Ligabue, intitolato “Il... 
<a href="https://www.rockol.it/artista/piero-pelu/biografia">Leggi la biografia completa </a>

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<h2>Dogs of war - Motley Crue - Big Machine Records</h2>

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Il leggendario gruppo rock Mötley Crüe ha annunciato l'uscita del nuovo singolo "Dogs of War", che segna l'inizio di un nuovo capitolo nella loro carriera. Il brano, il primo dopo l'annuncio del ritiro di Mick Mars dalle attività dal vivo e la sua sostituzione con John 5, è stato accolto con grande entusiasmo dai fan. La band ha condiviso sui social l'immagine di copertina del singolo, raffigurante i membri della band in un ambiente post-apocalittico, simili a zombi su una strada desolata mentre il fumo si alza in lontananza. "Dogs of War" rappresenta un nuovo inizio per i Mötley Crüe e il loro sound potente e inconfondibile. Il singolo è disponibile su tutte le piattaforme digitali grazie alla collaborazione con l'etichetta Big Machine Records. Continuate a seguire la band per scoprire tutte le novità riguardanti il loro prossimo album e tour.

<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/motley-crue-dogs-of-war-284920157">Leggi il testo di "Dogs of war" </a>

I Motley Crue iniziano la loro "selvaggia" carriera nel 1981, quando Nikki Sixx e Tommy Lee decidono di lasciare le rispettive band per intraprendere un nuovo e più esaltante progetto. Successivamente con l'arrivo di Vince Neil e Mick Mars, la formazione si consolida ed è proprio lo stesso Mars che propone il nome "Motley Crue". I numerosi concerti tenuti nei club di Los Angeles fanno aumentare fama e notorietà dei Crue, decisi ormai ad autofinanziare il primo album: TOO FAST FOR LOVE. Il... 
<a href="https://www.rockol.it/artista/motley-crue/biografia">Leggi la biografia completa </a>

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<h2>Roma - Laura Pausini - Universal Music Group</h2>

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Il 26 aprile 2024 è stato pubblicato il nuovo singolo di Luis Fonsi, intitolato "Roma", in collaborazione con Laura Pausini. Dopo 16 anni dalla loro ultima collaborazione, i due artisti hanno deciso di unirsi nuovamente per un brano che promette di conquistare il pubblico. L'annuncio dell'uscita del singolo è stato dato durante lo spettacolo del "Laura Pausini World Tour 2023/2024" a Miami, dove i due amici hanno anche eseguito insieme il brano "Inolvidable". Luis Fonsi ha espresso la sua ammirazione per Laura Pausini, definendola come una sorella che gli ha donato il meraviglioso dono della musica. Anche Laura Pausini ha sottolineato l'importanza della loro amicizia e ha ringraziato Fonsi per la collaborazione. Il singolo è accompagnato da un videoclip diretto da Carlos Perez e girato in bianco e nero in un aeroporto di Miami, disponibile su Youtube. "Roma" è già disponibile su tutte le piattaforme digitali e si preannuncia come un successo che unisce le voci e le emozioni di due grandi artisti.

<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/laura-pausini-e-poi-roma-live-32092817">Leggi il testo di "Roma" </a>

Nata il 16 maggio 1974 a Faenza, cresciuta a Solarolo (Ravenna), Laura Pausini è figlia di un pianista di pianobar, che la incoraggia a cantare fin da bambina, e comincia poi a portarla con sé in qualche serata. Dopo essersi fatta notare a Castrocaro, nel 1993 propone a Sanremo “La solitudine”: sia il brano che il personaggio sfondano e la canzone, vincitrice della sezione “Nuove proposte”, proietta la 18enne cantante ai vertici delle classifiche e pone le basi della discografia di Laura... 
<a href="https://www.rockol.it/artista/laura-pausini/biografia">Leggi la biografia completa </a>

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<h2>Non ho bisogno di te - Noemi - Columbia Records/Sony Music</h2>

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Il 26 aprile 2024, l'artista Noemi ha annunciato il suo ritorno sulla scena musicale con un nuovo singolo intitolato "Non ho bisogno di te", pubblicato sotto l'etichetta Columbia Records/Sony Music. La canzone, scritta dalla stessa Noemi insieme a Golden Years e Drast e prodotta da Golden Years e Drast, è stata definita in un comunicato stampa come un brano uptempo che esplode in soli due minuti e mezzo, con influenze gospel e un potente crescendo. Il testo racconta del raggiungimento della piena consapevolezza di sé e della propria identità dopo un lungo processo di metamorfosi rigenerante. Inoltre, Noemi sarà impegnata in un tour live da maggio a settembre e sarà anche la conduttrice, insieme a Ermal Meta, dell'edizione 2024 del Concerto del Primo Maggio a Roma.

<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/noemi-non-ho-bisogno-di-te-284904305">Leggi il testo di "Non ho bisogno di te" </a>

Veronica Scopelliti - in arte Noemi - nasce a Roma nel 1982. Già durante gli studi universitari inizia con le prime esperienze nel mondo dello spettacolo, anche se i primi risultati arrivano nel 2007: viene ammessa a SanremoLab, arrivando tra i 12 finalisti, senza però essere poi tra i tre cantanti scelti per il Festival di Sanremo del 2008. 
Nel 2009 è tra i partecipanti di “X-Factor”, nella categoria over-25, seguita da Morgan: arriva vicinissima alla finale, venendo eliminata in una... 
<a href="https://www.rockol.it/artista/noemi/biografia">Leggi la biografia completa </a>

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<h2>Sarà bellissimo - Ivana Spagna - Apollo Records</h2>

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Il 26 aprile 2024 è uscito il nuovo singolo di Ivana Spagna, intitolato "Sarà bellissimo", in collaborazione con i Legno. La cantautrice veronese ha definito il brano come solare e positivo, evocando l'estate, la spiaggia e un ricordo tenero. Ha inoltre elogiato i Legno, definendoli grandi musicisti e professionisti con una personalità divertente ma al tempo stesso seria. Il duo toscano ha a sua volta espresso grande soddisfazione per aver collaborato con la regina degli anni '80, sottolineando la loro sintonia umana e definendo Ivana Spagna una persona fantastica. Sono entrambi felici del risultato finale e sono certi che "Sarà bellissimo" sarà un successo. Il singolo è stato pubblicato sotto l'etichetta Apollo Records.

<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/ivana-spagna-feat-legno-sara-bellissimo-feat-legno-284904730">Leggi il testo di "Sarà bellissimo" </a>

Nasce nel 1956 a Borghetti di Valeggio sul Mincio (Mantova). Dopo i primi concorsi canori, nel 1971 pubblica il 45 giri di debutto, “Mamy Blue”, per la Ricordi, seguito l’anno dopo da “Ari ari”. Per parecchi anni lavora come corista, si esibisce col fratello Theo come vocalist nelle discoteche e scrive jingle pubblicitari. Dal 1983 al 1985 scrive e canta per il duo Fun Fun e incide un singolo come Mirage e due singoli con lo pseudonimo di Yvonne Kay. Nel 1986 ottiene il primo successo in... 
<a href="https://www.rockol.it/artista/ivana-spagna/biografia">Leggi la biografia completa </a>

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Nuova musica uscita in Italia settimana del 2022-02-06

Questa settimana nuovi singoli per Piero Pelù, Mötley Crüe, Laura Pausini, Noemi e Ivana Spagna

Nuovi singoli, le uscite del 26 aprile

“Rock in Roma è un festival sempre moderno: non sarà mai fuori moda”: con questo spirito Max Bucci e Sergio Giuliani, gli organizzatori del <a href="https://www.rockol.it/tutto-su/rock-in-roma-96587">Rock in Roma</a>, battezzano l’edizione 2024 della kermesse, appuntamento fisso dell’estate musicale capitolina. Si parte il 13 giugno con i CCCP dei riuniti Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Annarella Giudicie. Danilo Fatur e si chiude il 27 luglio con Tedua. In tutto sono 29 gli appuntamenti in calendario, ospitati dall’Ippodromo delle Capannelle (all’interno del quale, come da tradizione, saranno allestiti due palchi: il “red stage” e il “black stage”, il palco principale che ospita gli eventi di punta) e dalla Cavea del Parco della Musica: si va da Gabry Ponte (15 giugno) alla superstar della trap statunitense 21 Savage (16 luglio), dai La Sad (19 giugno) a Loreena McKennitt (22 luglio), da Geolier (28 giugno) a Cat Power (7 luglio). “Il nostro è sempre stato un festival trasversale. E il rock non si riferisce a un genere specifico, ma a un’attitudine”, è il mantra ripetuto da anni dagli organizzatori, rispondendo alle critiche di chi fa notare che di rock è rimasto solamente il nome del festival.

Il cartellone, che è stato presentato questa mattina in Campidoglio con una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e l’assessore ai grandi eventi, sport, turismo e moda Alessandro Onorato, comprende anche i concerti di Gemitaiz (14 giugno), Tropico (17 giugno), Salmo e Noyz Narcos (21 giugno), Teenage Dream (22 giugno), Babymetal (25 giugno), Calcutta (30 giugno), Tommaso Paradiso (4 luglio), Bruce Dickinson (5 luglio), Kerry King (6 luglio), Placebo (8 luglio), Massimo Pericolo (11 luglio), Bnkr44 (18 luglio), Club Dogo (19 luglio), Deejay Time (20 luglio), Marlene Kuntz (24 luglio), tutti ospitati dall’ippodromo di via Appia Nuova. Che per il quattordicesimo anno sarà la casa del Rock in Roma.

Gli organizzatori smentiscono infatti le voci, circolate nelle scorse settimane, relative a un possibile trasloco della kermesse dall’impianto a un’area di Fiumicino: “Siamo ancora a Roma, a Capannelle, la nostra sede naturale”. “Siamo contenti che si svolga ancora a Capannelle”, sottolinea il sindaco, facendo sapere che il Comune è intenzionato a riqualificare l’impianto. Dal 13 giugno al 27 luglio per permettere agli acquirenti dei biglietti di raggiungere l’Ippodromo delle Capannelle saranno previste, oltre alle corse dei treni regionali per raggiungere la venue, anche quelle dei treni speciali post concerto per agevolare il ritorno degli appassionati di musica al termine dei grandi eventi verso il centro città.

Alla Cavea, invece, oltre a Cat Power e Loreena McKennitt, arriveranno anche i Fontaines D.C. (25 giugno), Die Antwoord (3 luglio), Deep Purple (10 luglio), Cristiano De André (20 luglio). “Siamo un festival da record. L’anno scorso abbiamo raggiunto quota 280 mila presenze. Quest’anno puntiamo a ripeterci”, spiegano gli organizzatori. Però al momento rimane fuori dalla mappa del Rock in Roma il Circo Massimo, che in questi anni, con una capienza di 60 mila spettatori, ha spesso contribuito al successo della kermesse: “Al Circo Massimo non si devono fare concerti a caso. Vogliamo valorizzare il sito - spiega l’assessore ai grandi eventi, sport, turismo e moda di Roma Capitale Alessandro Onorato - c’è una logica sistemica del Comune di Roma nel far ruotare i grandi nomi tra Capannelle, l’Olimpico, la Cavea e il Circo Massimo. L’evento di Travis Scott dello scorso anno ha permesso a Roma di finire al centro dell’attenzione internazionale: un rapper con milioni di ascoltatori ha scelto questa città per presentare il suo nuovo album. Siamo sicuri che in futuro sempre più artisti internazionali ne seguiranno le orme”.

Rock in Roma 2024 scalda i motori: “Siamo un festival da record”

Presentato oggi il cartellone dell’edizione di quest’anno: dai CCCP a Calcutta, da Tedua ai La Sad.

Oltre settanta titoli, che spaziano dai Queen ad Angelo Branduardi, passando per - giusto per citarne solo alcuni - Sex Pistols, Rolling Stones, John Lennon, Who, Cure, Pearl Jam, David Sylvian, Elton John, Frank Zappa, Soft Cell, Hives, Paul Weller, Pulp e Tom Jones: <a href="https://www.rockol.it/tutto-su/record-store-day-2024-496136">l’edizione 2024 del Record Store Day</a> vedrà Universal Music riversare sul mercato oltre settanta pubblicazioni, che - per una precisa direttiva della multinazionale - saranno consegnate, nel pieno rispetto dello spirito della manifestazione, solo ai negozi di dischi indipendenti. Niente concessioni a piattaforme di e-commerce come Amazon, e nemmeno al <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-742912/universal-music-italia-rinnovato-lo-shop-online-ufficiale">proprio servizio online D2C</a> - sul quale, pure, la filiale italiana della major ha da sempre puntato molto.

Negli uffici di via Benigno Crespi, a Milano, le operazioni sui titoli che domani,&nbsp;20 aprile, saranno spediti sugli scaffali dalla filiale italiana della major guidata da Lucian Grainge sono state coordinate dal commercial director Massimo Battaglia (nella foto, al centro), che insieme al product manager Claudio Magnani (a sinistra)&nbsp;e allo strategic marketing manager Marco Mircoli (a destra), più che passare in rassegna le gemme del proprio catalogo “fisico”, hanno preferito raccontare la storia dall’inizio. O, meglio, dall’inizio di quella che si credeva essere la fine.

“Era il 2000, l’anno dell’inizio della grande crisi della discografia”, ricorda Battaglia: “In Italia c’erano circa 700 negozi di dischi indipendenti, ai quali presto si sarebbero aggiunti i punti vendita delle catene di elettronica come Mediaworld e Euronics. Il formato fisico a trainare il mercato era il CD. Nel giro di poco tempo la grande distribuzione iniziò a funzionare, generando buoni fatturati, fino - tra il 2005 e il 2010 - ad assorbire il 40% delle vendite del segmento. All’epoca il vinile era già sparito dalla circolazione, perché era cambiato il paradigma distributivo: le grandi catene, per un CD originale che vendevano, smerciavano altri quattro CD-R, per le ragioni che tutti sappiamo”.

Una sorta di “mixed by Erry diffuso” (e digitalizzato) che presto sarebbe stato messo in crisi dalla prima smaterializzazione dei supporti.

“Nel 2008, sui mercati avanzati, è arrivato iTunes, ed è stata un’altra rivoluzione”, prosegue Battaglia: “Le case discografiche hanno iniziato a poter contare su un’altra fonte di revenue, pur non troppo consistente, se paragonata quella rappresentata dal supporto fisico negli anni Novanta: così, a fronte delle mutate condizioni di mercato, la discografia si è buttata sul merchandising, sfruttando i diritti di immagine”.

Il processo di conversione dei formati, tuttavia, doveva ancora compiersi.

“Il digitale ha iniziato ad avere un impatto a livello globale nel 2010, mentre il declino del segmento fisico sembrava inarrestabile”, racconta Battaglia: “Nel 2018 questo segmento si è arrestato completamente. Catene come Esselunga e Autogrill, che avevano progressivamente ridotto lo spazio dedicato alla vendita, hanno iniziato a togliere il prodotto dalla propria offerta in store. In termini di landscape, il mercato non era mai stato così stretto. A resistere, in uno scenario talmente ridotto, erano rimasti solo pochi negozi indipendenti e alcune catene di grande distribuzione”.

Proprio mentre la sola concezione del supporto musicale fisico sembrava definitivamente consegnata alla storia, ecco - sul finire del decennio - la svolta.

“Per noi la vera e propria resurrezione del vinile è iniziata nel 2019, e - ancora oggi - è proprio il vinile a guidare il mercato del fisico”, aggiunge Magnani: “Universal Music UK, con la serie Back To Black, aveva già proposto nel 2009 nuove ristampe in vinile sotto forma di bundle, con un codice stampato allegato al supporto fisico che permetteva di scaricare lo stesso album sotto forma di mp3. Cominciammo anche noi a proporli sul mercato italiano, non nascondendo che inizialmente eravamo veramente sorpresi”.

Non solo Universal Music Italia fu colta di sorpresa. La resurrezione del vinile fu il più classico dei fulmini a ciel sereno che sorprese tutti con la guardia più o meno abbassata.

“A questa esplosione è seguito un boom della domanda”, spiega Battaglia: “L’industria dell’hardware - nello specifico, dell’hi-fi - si era rimessa in gioco con investimenti importanti, perché era aumentata la domanda di giradischi, creando un circolo virtuoso in grado di autoalimentarsi. Al quale, però, il nostro settore era impreparato: la domanda era enorme, inaspettata e veloce, cosa che ha innescato diverse criticità nella produzione. Molte fabbriche di vinile, ormai, erano state dismesse o riconvertite, mentre il fenomeno stava iniziando a esplodere a livello mondiale. Nel periodo peggiore siamo arrivati ad avere domande inevase per 8 milioni e 200mila pezzi”.

A rendere, se possibile, ancora più complessa la situazione fu la pandemia: le poche fabbriche ancora attive furono costrette a un periodo di stop forzato. Il termine dell’emergenza sanitaria, tuttavia, rilanciò ulteriormente il mercato - non solo online, ma anche “in presenza”. Costringendo le major, per certi versi, a rincorrere.

“Nell’immediato post-Covid, quando il pubblico aveva ricominciato a fare la vita di sempre, erano le indie a essere in vantaggio, sul vinile”, dice Magnani: “Il loro mercato, di nicchia, era ben presidiato. Noi, per tamponare l’emergenza, siamo arrivati a dare in sub-licenza a piccole etichette parte del nostro catalogo perché fosse stampato in vinile, pur di soddisfare la domanda. Per esempio, etichette storiche del nostro gruppo come Impulse e Verve si sono rivolte alla label di Jack White per la ristampa di alcuni titoli del loro catalogo, considerando l’alto livello qualitativo che offre lo stabilimento in Michigan della Third Man Records”.

Fino ad arrivare ai giorni nostri.

“Oggi il vinile assorbe, a livello globale, circa il 65% del mercato fisico”, spiega Battaglia: “Stiamo vivendo la seconda fase della riscoperta, dove la qualità va oltre la grammatura”. Perché, aggiunge Magnani, “la stampa di oggi è altamente specializzata, sempre più attenta alla sonorità. Penso, per esempio, alle stampe half-speed, alla realizzazione delle quali contribuiscono anche gli artisti con i loro staff tecnici. Fino a qualche anno fa la produzione non era così ricercata: oggi, al contrario, anche le conversioni da digitale ad analogico sono fatte a regola d’arte. Per quanto riguarda la stampa, poi, possiamo contare su eccellenze come la tedesca Optimal e la ceca GZ, che producono vinili per tutte le major esportando anche negli Stati Uniti”.

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“Il processo di riscoperta del vinile è durato 25 anni: oggi a questo formato si sono avvicinati moltissimi giovani, per i quali l'LP è una novità assoluta, mai vista quasi nemmeno in casa dei genitori”, riflette Battaglia: “Il consumo in vinile di titoli frontline - come, per esempio, del nuovo album di Billie Eilish - sta crescendo. L’ascolto di un disco è diventato un vero e proprio rito, antitetico alla velocità dello shuffle sulle playlist. La cosa interessante è che l’espansione di questo formato ha ancora margine: le società di hardware, che per ragioni industriali ragionano più sul lungo termine, stanno ancora investendo molto nella produzione. Questo ci dà linfa e ci motiva nel continuare a lavorare in questa direzione. Crediamo molto nel vinile, perché mercati avanzati come quelli britannico e americano sono ancora lontani dal raggiungere la saturazione”.

“Situazione, questa, che ha innescato un ulteriore cambiamento delle dinamiche di distribuzione”, prosegue Battaglia: “Con la pandemia la vendita online è cresciuta anno dopo anno, aprendosi a un mercato importante e azzerando, di fatto, le problematiche relative alla territorialità. Basti dire che oggi, nel 2024, l’online - da solo - rappresenta oltre il 50% della quota di vendita di vinile, con una netta prevalenza di Amazon, al quale si affiancano i grandi distributori attivi anche in Rete e i servizi D2C delle major. Con la fine delle restrizioni c’è stata anche una riscoperta dei punti vendita, dei negozi di prossimità: dopo un periodo in cui, purtroppo, abbiamo celebrato i funerali di tante rivendite storiche, oggi anche in questo segmento stiamo vivendo una rinascita. Presso i punti vendita specializzati il vinile, ormai, rappresenta il 90% delle vendite di supporti fisici”.

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La strategia della filiale italiana di UMG non è quella di mettere il prodotto al centro di operazioni appariscenti come - per esempio - l’apertura di pop up store brandizzati - “Non è nelle nostre corde”, precisa Mircoli: “E’ più qualcosa da etichette indipendenti, con un forte connotazione del brand. Per quanto ci riguarda, è sull’artista che verte la nostra comunicazione. E il D2C, oltre a offrirci numerosi strumenti di targetizzazione e di comunicazione diretta con fan e cultori della musica, consente di accorciare la filiera, risparmiando sui costi di gestione e trasporto”.

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“Direttamente, come Universal Music Italia, serviamo 184 negozi in tutto il Paese. Di tutta la nostra produzione in vinile, il 20% viene assorbito dai negozi indipendenti, il resto dai grandi distributori, che servono complessivamente circa 500 negozi in tutta Italia”, conclude Battaglia: “Al momento, sul mercato globale, lo split tra digitale e fisico è di circa 80 a 20, con una discreta porzione di sovrapposizione, rappresentata dagli heavy spender, che apprezzano il vinile pur essendo quasi sempre titolari di un abbonamento a pagamento a un servizio streaming: ci aspettiamo che il fatturato del segmento cresca ulteriormente, più in termini di valore che numerici, proprio perché riferito a una fascia di appassionati che ha esigenze precise per quanto riguarda i propri acquisti, più disponibile a spendere quando si tratta di esaudire desideri particolari. In sostanza, è quello che il nostro presidente, Lucian Grainge, ha identificato nel super-fan: una nicchia di pubblico molto particolare, alla quale bisogna sapersi rivolgere e stare vicini”.

Record Store Day: il vinile secondo Universal Music Italia

Il racconto di una rinascita e il perché di un futuro che è lecito aspettarsi radioso…

La testata americana Paste ha scelto di pubblicare una recensione di “The Tortured Poets Department”, il nuovo album da studio di Taylor Swift uscito lo scorso venerdì, 19 aprile, senza indicare il nome del recensore: a spiegare le ragioni della mancata presenza della firma è stato le stesso mensile per mezzo di una nota diffusa sui propri canali social ufficiali.

<div class='embed'><blockquote class="twitter-tweet">Editor’s Note: There is no byline on this review due to how, in 2019 when Paste reviewed ‘Lover,’ the writer was sent threats of violence from readers who disagreed with the work. We care more about the safety of our staff than a name attached to an article.&mdash; Paste Magazine (@PasteMagazine) <a href="https://twitter.com/PasteMagazine/status/1781432759631700336?ref_src=twsrc%5Etfw">April 19, 2024</a></blockquote>
<script async src="https://platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>

</div>

“Non c’è la firma su questa recensione perché nel 2019, quando Paste ha recensito ‘Lover’ [il settimo album di Swift, ndr], al giornalista sono state fatte pervenire minacce di azioni violente da lettori in disaccordo con il contenuto dell’articolo”, ha fatto sapere la redazione: “Ci interessa di più la sicurezza del nostro staff che un nome in calce a un pezzo”.

La recensione del nuovo disco, firmata genericamente dalla redazione, non è positiva, ma nemmeno del tutto negativa: a Swift viene rimproverato di “infantilizzare le persone che credono nella sua musica e trainano i suoi successi”, senza risparmiare stoccate a vicende extra-musicali che l’hanno vista coinvolta (“Non c’è niente di poetico in una miliardaria che minaccia un’azione legale contro un account Twitter per aver tracciato i percorsi inquinanti del suo jet privato e che dice ogni sera di migliaia di persone chiuse negli stadi che li vede e li adora”). Tuttavia, vengono menzionate due canzoni particolarmente meritevoli, "But Daddy I Love Him" ​​e "loml".

Seppure con diverse proporzioni, casi di minacce a giornalisti e critici presi di mira dalle fan base degli artisti per i loro lavoro si sono verificati anche in Italia: di uno, <a href="https://www.rockol.it/news-655585/elisa-sua-nonna-e-paolo-madeddu-una-storia-piuttosto-sgradevole">che ebbe protagonisti Elisa e (suo malgrado) il collega Paolo Madeddu</a>, riferimmo nel 2016.

Taylor Swift

Taylor Swift, su Paste una recensione anonima per ‘sicurezza’

La scelta di proteggere il proprio personale dopo un grave precedente nel 2019

Sette agenzie di PR indipendenti provenienti da tutta Europa uniscono le forze per dare vita a&nbsp;PR:E&nbsp;– il primo network di PR dedicato all’intrattenimento e al lifestyle per offrire&nbsp;consulenza internazionale per artisti e brand.

PR:E, o Public Relations Europe, è un network di agenzie che operano in Belgio (ABCommunication), Francia (Cartel), Germania (Kruger Media), Italia (Goigest), Paesi Nordici (PR Nordic), Spagna (Blanchón) e Regno Unito (DawBell), specializzate nel coinvolgimento e nell’allineamento con la cultura pop di artisti, talenti e brand globali.

Come si legge in un comunicato, il network è stato creato per coniugare expertise di prim’ordine, prospettive localizzate e network estesi tra le agenzie coinvolte, fornendo ai clienti una gamma completa di servizi PR e di comunicazione su scala internazionale. Adattandosi al mutamento del panorama delle pubbliche relazioni, PR:E si propone come un’iniziativa agile e proiettata al futuro con al centro la collaborazione e la condivisione di ciascuna expertise, capace di offrire un’alternativa snella ai clienti che operano nel settore dell’intrattenimento, del lifestyle e della cultura, per espandere la loro copertura mediatica, la visibilità, la reputazione e l’engagement in tutta Europa.

Attraverso PR:E, artisti e brand globali che desiderano lasciare il loro segno in Europa avranno immediato accesso a sette diversi territori, poiché ciascuna agenzia fornirà soluzioni personalizzate sui loro mercati nazionali e sui rispettivi pubblici, aiutandoli a raccontare la loro storia nel modo più efficace e impattante. I clienti potranno contare su una gamma completa di servizi PR che includono relazioni con i media, produzione di contenuti, brand management, pianificazione di eventi, comunicazione aziendale e altro ancora. Non solo limitato alle PR “tradizionali”, il network è focalizzato nell’aprire nuove frontiere e spingere i confini all’interno dello spazio della pop culture, utilizzando proposte innovative e moderne, come il “creator marketing” e nuove strategie digitali.

Artisti e brand beneficeranno anche di opportunità di pianificazione di campagne strategiche su misura, influenzate dalle idee creative provenienti dalle sette agenzie – tutte rinomate per la costruzione del profilo di brand globali nel settore della musica, della TV, del cinema, dell’intrattenimento, del gaming, dello sport e del lifestyle.

Goigest dal 1986 fornisce servizi di comunicazione e PR creando, coordinando e sviluppando strategie ad hoc con focus su musica, intrattenimento, cultura e tempo libero. Con le sue tre divisioni – musica, entertainment e brand – collabora quotidianamente con artisti, celebrità, brand e aziende che sostengono il suo approccio lavorativo smart e rivolto al mondo mediatico generalista. Il suo roster include artisti tra cui Ghali, Jovanotti, Lazza, Mika, Gianna Nannini, Laura Pausini, Eros Ramazzotti e Sfera Ebbasta, e brand tra cui Jack Daniel’s, Panini Comics, AB InBev Italia per il brand Corona, NAOS (Bioderma - Institut Esthederm - Etat Pur), Alfaparf Milano, Radio Italia. In ogni progetto, l’obiettivo è quello di creare un percorso di comunicazione che ne esalti le peculiarità e le qualità, grazie a competenze trasversali che abbracciano tradizione, comunicazione digitale e social.

Dalia Gaberscik, fondatrice e CEO Goigest, commenta: “In oltre trent’anni di storia, Goigest ha comunicato tanti progetti artistici e tante attività di prestigiosi brand, raggiungendo obiettivi ambiziosi e risultati eccezionali, accogliendo sfide sempre appassionanti e concrete. Sfide che oggi si rinnovano con grande entusiasmo: siamo felici di partecipare alla nascita e contribuire ai primi passi di PR:E, un gruppo che raccoglie importanti realtà europee nel mondo della comunicazione. Insieme potremo costruire una nuova rete di opportunità internazionali per i nostri clienti storici e nuovi che vorranno confrontarsi con una forte realtà globale e, allo stesso tempo, dare sostegno a progetti global pronti ad atterrare sul suolo italiano. Un lavoro di gruppo che, siamo sicuri, sarà ricco di grandi soddisfazioni: è l’inizio di una nuova visione internazionale della comunicazione!”.

Nasce PR:E, network che offre consulenza per artisti e brand

Sette agenzie di PR indipendenti provenienti da tutta Europa uniscono le forze per dare vita a PR:E

Futures – Italian Scouting Project, ultima creatura di Woodworm Publishing, management e label di base aretina fondata nel 2011 da Marco Gallorini e Andrea Marmorini, entra oggi nel vivo.

Il progetto andrà alla ricerca degli artisti del futuro, costruendo una nuova comunità di addetti ai lavori attraverso delle call to action per A&amp;R e giovani progetti musicali. 

Da oggi sono aperte le iscrizioni sul sito www.futuresitalia.com.

Condividono con Woodworm questa iniziativa tre partner di rilievo, che hanno aderito al progetto per quanto riguarda l’aspetto discografico, editoriale e live: si tratta rispettivamente di Universal Music Italia, Sony Music Publishing e Magellano Concerti. Partner tecnici del progetto sono About Srl e Whodo. 

È Marco Gallorini, CEO di Woodworm e della casa editrice Wudz, nonché socio di About, società di comunicazione e new business, e Whodo, agenzia di produzione, a raccontare la nascita del progetto e le idee che ne stanno alla base: 

<blockquote>
Negli ultimi anni abbiamo avvertito la forte necessità di lavorare a un progetto che permetta a giovani artisti e a futuri addetti ai lavori di entrare nel mercato musicale in modo diverso. 
Una strada nuova, presupposti&nbsp;diversi. Le attuali regole del gioco ci vanno strette, si parla troppo poco o per nulla di valori, di formazione, di progettualità, il mercato è appiattito su pochi generi, si preferisce il tutto subito a tutti i costi a percorsi di crescita sostenibili che mirino a creare basi solide, umane artistiche e professionali. Alcune tra le principali aziende attive nel music business e molti live club sosterranno questa visione e ci supporteranno nello sviluppo di un progetto che cercherà di portare nuove riflessioni e nuove dinamiche nella costruzione dei professionisti del domani, siano essi musicisti o addetti ai lavori.
</blockquote>

Roberto Razzini, Managing Director di Sony Music Publishing Italia, ha dichiarato:

<blockquote>
Quando Marco Gallorini mi ha presentato il progetto Futures, ho immediatamente dato la totale disponibilità di Sony Music Publishing e mia personale a sostegno della iniziativa.&nbsp;In un mercato sempre in grande espansione e trasformazione, abbiamo bisogno di iniziative che si prendano l’impegno, oltre che di trovare nuovi talenti artistici, di fare formazione per i nuovi professionisti del settore. Il “Sistema&nbsp;Musica”, grazie alle nuove tecnologie a disposizione e ai grandi processi di rinnovamento che da sempre lo caratterizza, ha costantemente bisogno di nuove professionalità, adeguate e pronte, nel raccogliere e gestire le sfide del futuro. Sono persuaso che questa iniziativa avrà un considerevole riscontro tra gli appassionati di musica che desiderano fare della loro passione, il proprio futuro professionale.
</blockquote>

Da queste premesse nasce un manifesto di valori che Futures mette in campo e che va a ricercare: 

●&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;ORIGINALITÀ – la prima domanda che ogni artista deve porsi: sei originale o sei la copia di qualcosa che già esiste? Futures cerca originalità, non necessariamente la perfezione e soprattutto invita i partecipanti a essere sé stessi al di là del suono.&nbsp; 

●&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;TALENTO – Il progetto non ricerca la voce perfetta, non cerca il virtuoso fine a se stesso, cerca talento e il talento non è calcolo, ma qualcosa di cui innamorarsi. 

●&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;PASSIONE – senza una grande passione in questo lavoro gli ostacoli e le difficoltà possono fermare il giovane artista ai primi inciampi.&nbsp; 

●&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;LAVORO – la storia ci insegna che senza tanto lavoro, sacrifici, errori e sconfitte è impossibile costruire percorsi di successo, se questo spaventa, dicono gli organizzatori, Futures non è il progetto giusto 

●&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;PROFESSIONALITÀ – l’iniziativa mette a disposizione un team di professionisti seri. solidi e tangibili, alcune tra le migliori aziende si occuperanno dello sviluppo dei partecipanti e poiché il music business non è un gioco, viene data e chiesta grande professionalità&nbsp; 

●&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;PROGETTUALITÀ – Futures vuole costruire percorsi duraturi, solidi, e sostenibili; per farlo occorre guardare più lontano di come spesso avviene nell’attuale mercato discografico, occorre impostare una velocità di crociera che permetta una crescita sostenibile come artista e come persona 

●&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;RISPETTO – l’organizzazione richiede grande esigenza rispetto di sé stessi, dei colleghi e del team che lavora con i giovani artisti. 

●&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;FORMAZIONE – Uno degli scopi del percorso è di contribuire all’innalzamento del livello medio di formazione nel settore sia per addetti ai lavori che per artisti. Persone formate e preparate sono professionisti più forti e consapevoli. 

La prima call to action riguarderà la ricerca di un network di giovani appassionati di musica su tutto il territorio italiano con la prospettiva di sviluppare nuovi professionisti del settore. Il progetto Futures ricercherà non solo gli artisti del domani ma anche i futuri professionisti di età compresa tra i 18 e i 29 anni, che verranno selezionati, formati e introdotti nel mercato attraverso le grandi aziende del settore. 

La commissione di Futures valuterà motivazioni e soft skills dei candidati e li inviterà ad un confronto dal vivo per far emergere le loro capacità e la loro attitudine verso il mondo del music business. Ai migliori profili selezionati verrà offerta una formazione intensiva e la possibilità di svolgere uno stage in aziende come Woodworm Publishing, Universal Music Italia, Sony Music Publishing, Magellano Concerti. 

La seconda call to action sarà invece dedicata agli artisti e ai produttori musicali tra i 16 e i 29 anni, che potranno presentare on line il proprio progetto in cinque categorie: cantautorato, alternative, rap, urban, electro. Gli artisti selezionati da una commissione tecnica composta da A&amp;R di Woodworm ed altri addetti ai lavori, parteciperanno ai Futures Day. 

La commissione si riserverà di valutare e selezionare i migliori progetti visionati che saranno proposti a: Woodworm (sviluppo manageriale e discografico), Universal Music Group (sviluppo discografico), Sony Music Publishing (sviluppo autoriale), Magellano Concerti (sviluppo live). Alcuni tra i progetti proposti verranno firmati dalle aziende partner e avranno a disposizione un team di professionisti per lo sviluppo della propria carriera. 

I Futures Day oltre a dare spazio a nuovi addetti ai lavori e a progetti artistici avranno anche un “terzo tempo”: una occasione per dibattere su tematiche legate al mondo del music business con la presenza di importanti addetti ai lavori, artisti, media, e chiunque intenda partecipare da spettatore attivo. Aperitivo, birretta e discussione aperta. 

I Futures Day si svolgeranno nell’autunno del 2024 nelle seguenti città. 

MILANO&nbsp;– 12 ottobre 
BOLOGNA&nbsp;– 22 ottobre&nbsp; 
VERONA&nbsp;– 29 ottobre&nbsp; 
ROMA&nbsp;– 6 novembre&nbsp; 
TORINO&nbsp;– 13 novembre&nbsp; 
NAPOLI&nbsp;– 19 novembre 
PALERMO&nbsp;– 4 dicembre&nbsp; 
AREZZO&nbsp;– 12 dicembre&nbsp;

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Le location verranno comunicate nelle prossime settimane.

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Futures – Italian Scouting Project: alla scoperta del futuro

Il progetto formativo per artisti e operatori del settore musicale. Aperte da oggi le iscrizioni

A margine della presentazione di <a href="https://www.rockol.it/news-744071/spotify-sei-nuovi-protagonisti-di-radar-italia-presentati-in-concerto">Radar Italia 2024</a>, l’annuale osservatorio sulle realtà emergenti dei diversi mercati sui quali opera il DSP svedese quotato a New York, Melanie Parejo (nella foto), Head of Music Southern Europe di Spotify, ha colto l’occasione per approfondire l’istantanea che ha ritratto le ultime tendenze registrate dalla piattaforma. Dal fiorire della scena R’n’B partenopea all’affermazione presso il pubblico della figura del producer, Parejo ha fatto il punto sulla sempre maggiore fluidità dei generi - specialmente presso l’audience più giovane - e sulla progressiva affermazione della scena italiana su scala internazionale, senza dimenticare la <a href="https://musicbiz.rockol.it/tutto-su/artist-centric-494626">riforma del modello di retribuzione</a> adottata a partire da questo aprile - lo schema <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-740414/artist-centric-spotify-adotta-la-soglia-dei-1000-stream-al-mese">"two tier", che permette la monetizzazione solo ai brani che superino la soglia dei mille streaming all’anno</a> - e l’introduzione dei video musicali tra le offerte del servizio. E sulla proposta presentata dal Sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi relativo a un protocollo per contrastare violenza e sessismo nei testi dice: “Per noi la libertà di espressione è fondamentale, e allo stesso tempo…”

Come hai visto evolvere il panorama italiano in un anno rispetto a quello tratteggiato dall’edizione 2023 di Radar? Qual è, a tuo giudizio, il cambiamento più rilevante?

Come ogni anno, attraverso RADAR Spotify supporta i talenti emergenti a livello locale in tantissimi paesi. Allo stesso tempo, questi artisti rappresentano a loro volta trend musicali e culturali emergenti del proprio paese, e di conseguenza RADAR diventa un momento per approfondire cosa sta succedendo a livello locale, per capire dove sta andando la musica.

Nella scorsa edizione, abbiamo raccontato di come il rap fosse diventato il nuovo pop, con le hit estive a esemplificare questo mutamento. Ma non solo, tra i trend dell’anno passato avevamo notato le rinnovate influenze del punk dei tardi anni novanta, il crescente spazio conquistato dal cantautorato femminile e le nuove forme dell’indie.

Oggi presentiamo sei nuovi giovani artisti emergenti, con il loro bagaglio musicale unico. Partendo da Napoli e il nuovo R&amp;B, di cui <a href="https://open.spotify.com/intl-it/artist/16i7FBlZiqIoL0E5NzzLWz?si=99955d5feccd4afb" target="_blank">STE</a> è una delle principali esponenti, passando dal cantaurato urban, con <a href="https://open.spotify.com/intl-it/artist/6PsQc21YZU7WNfiODG69Qk?si=10af0e7803ef4bc8" target="_blank">Tony Boy</a>, e dai generi musicali “fluidi”, con <a href="https://open.spotify.com/artist/1zdw3hXWH7Ri55SoCVt7gc?si=IPzEzGhfTqKwS5PGQXrjgg" target="_blank">Sally Cruz</a> e <a href="https://open.spotify.com/artist/0SqAMjiB62nTuKn7DHctSa?si=uRrGKxXdSPWyIrJQvwaijA" target="_blank">centomilacarie</a>, fino ad arrivare alla carica dei producer, con <a href="https://open.spotify.com/intl-it/artist/3SAZh4k4iDPFngB60QKpxg?si=3a33da69f9c74536" target="_blank">okgiorgio</a> e <a href="https://open.spotify.com/intl-it/artist/1ByonnOisC5Owt0tfsyzGc?si=2d4b10d8e2954bfa" target="_blank">Coca Puma</a>. Proprio riguardo a quest’ultimo punto, vorrei sottolineare che per la prima volta abbiamo scelto un produttore e DJ come artista RADAR in Italia, okgiorgio, esponente di spicco della scena elettronica italiana e perfetto esempio di ciò che è un producer moderno.

Napoli si sta sempre più rivelando come una delle città italiane più vivaci, musicalmente parlando: dal punto di vista della localizzazione degli ascolti, in quali aree gli artisti napoletani stanno crescendo maggiormente? Qual è, secondo te, l’aspetto di questa scena che ha conquistato il pubblico?

Già nel 2023 avevamo raccontato come la musica napoletana si stesse rivelando l’unico repertorio locale capace di scalare le classifiche nazionali. Il successo di Geolier all’ultimo festival di Sanremo ne è stata solamente l’ultima conferma. L’Urban resta il genere di punta, come attesta, ad esempio, il consumo della playlist “Napoli Centro”, con gli ascolti cresciuti del 64% fra il 2022 e il 2023.

Tuttavia, come ho accennato prima, si sta facendo largo una piccola rivoluzione R&amp;B, che ha una delle sue più promettenti figure proprio in STE. Nata in Nigeria e trasferitasi a Napoli da piccola, nella sua musica unisce la grande tradizione della sua terra adottiva ai ritmi contemporanei dell’R&amp;B internazionale e dell’afrobeat. L’artista prosegue la lunga storia del rapporto tra Napoli e la black music, cominciata negli anni 60 con la figura di <a href="https://open.spotify.com/intl-it/artist/1X8A68bKIKdFWmOWYs3Fch?si=ce0822f434e74cab" target="_blank">James Senese</a> e consolidata dall’esperienza artistica di un maestro come <a href="https://open.spotify.com/intl-it/artist/2eFv7NVs8R6Go7msuqikeg?si=7d56659435fb4eed" target="_blank">Pino Daniele</a>. Penso che in questa capacità di unire generi provenienti da luoghi diversi all’interno della grande tradizione musicale napoletana risieda uno dei segreti che stanno dietro al grande successo di pubblico che sta vivendo la scena partenopea.

La figura del producer si sta sempre più affermando presso il pubblico anche nella veste di artista: avete osservato, negli ascoltatori, delle ricerche più “mirate” nei loro confronti (per esempio: conosco un producer grazie a un suo brano realizzato come artista, mi piace, e vado ad ascoltare anche le canzoni di altri che ha prodotto)? Dal punto di vista dei generi, credi possano essere stati loro a renderli sempre più fluidi?

Ci sono diversi fattori che stanno portando verso una maggiore fluidità dei generi musicali. Tra questi, sicuramente i producer sono sempre più centrali nel discorso musicale, non solo in quanto autori ma anche in quanto artisti. In passato, i producer erano soliti solamente includere il proprio nome nei riconoscimenti di un pezzo per il quale avevano lavorato. Ora, invece, sono sempre più quelli che scelgono di avere profili-artista, oltre a pubblicare tracce o album a loro nome. La fluidità è quindi il risultato di un mix tra una forte identità, cultura musicale e influenze variegate.

Per quanto riguarda i due artisti che abbiamo selezionato per RADAR, okgiorgio ha una grande cultura in ambito di musica dance e elettronica, un sound influenzato in parte dagli sviluppi dell'UK Garage e dell'emotional dance, e li applica alla forma-canzone tipicamente italiana, al pop e all'indie quando lavora con altri artisti. Coca Puma è un'artista poliedrica che unisce generi diversi nella sua stessa opera: dal jazz all'indie, dall'R&amp;B all'elettronica.

A proposito di generi fluidi: alla luce delle abitudini degli ascoltatori di Spotify, si può pensare a rivedere le categorizzazioni che ancora oggi utilizziamo? In base ai dati in vostro possesso, qual è il profilo dell’ascoltatore più eclettico, in termini anagrafici e di residenza?

Il mondo musicale sta assistendo da tempo a un assottigliamento dei confini tra i diversi generi. Molti giovani artisti hanno la forte necessità di esplorare il presente e riscoprire allo stesso tempo il passato. I risultati sono spesso assolutamente originali e spontanei.

Nello specifico, crediamo che la fluidità dei generi musicali rappresenti lo specchio musicale della Generazione Z. Ad esempio, i tormenti e le angosce di artisti come Sally Cruz e centomilacarie, classe rispettivamente 2003 e 2004, si esprimono in un’attitudine punk che si sviluppa abbracciando melodie pop e mettendo in mostra un’esigenza espressiva viscerale che facilita l’immedesimazione dei loro coetanei, rendendo così i Gen Z una categoria di ascoltatori assolutamente eclettica.

A marzo anche in Italia <a href="https://urldefense.com/v3/__https://musicbiz.rockol.it/news-743136/video-su-spotify-seervizio-beta-eper-abbonamenti-premium__;!!BupLon6U!p-0dnQUQewzIw8KQPhrUlvcXB8JNN3OztmEJFe-Zf7r5VbhXkcftt14RePahJ3i9rrC5BmlhZqA-S4EvyLCiuMqu4KiGGA$">sono stati resi disponibili i video musicali su Spotify</a>: credi che questa modalità possa contribuire alla promozione degli artisti emergenti? Avete in programma qualcosa in questo senso?

Dall'inizio degli anni '80, i video musicali sono stati uno dei motivi per cui ci innamoriamo di un artista e parliamo di canzoni con i nostri amici. I video musicali iconici diventano parte della cultura condivisa, accendendo conversazioni e influenzando lo stile.

Quindi, mentre il mondo continua ad evolversi e sempre più contenuti si contendono la nostra attenzione, crediamo che i video musicali possano svolgere un ruolo ancora più importante nel supportare i contenuti esistenti su Spotify e nella costruzione di connessioni durature tra i fan e gli artisti che amano.

D’altra parte, gli artisti e i loro team ci chiedono costantemente nuovi modi per connettersi e interagire con i fan. I video musicali sono solo uno dei modi in cui i fan trovano e si innamorano degli artisti e siamo entusiasti di averli portarli su Spotify (in fase beta in Italia e in altri 10 Paesi).

Come si stanno posizionando gli artisti italiani emergenti sul panorama internazionale? Ci sono aree geografiche dove il repertorio nazionale ha maggiore penetrazione rispetto ad altre? Se sì, perché secondo te?

L'Italia è un paese sempre più sulla mappa, grazie ad esempio al successo dei Maneskin o al "rumore" che facciamo con Sanremo. L'italianità in generale è molto appealing all'estero, e posso menzionare un recente successo: "Italodisco" dei The Kolors è andata benissimo in Polonia, Germania ed Europa centrale, ottenendo cover e posizioni altissime in chart su Spotify. Poi ci sono i featuring internazionali, che aiutano gli artisti a trovare ascoltatori nei reciproci mercati - soprattutto nell'hip-hop, dove è una pratica ormai consolidata. Alcuni rapper, poi, hanno trovato un pubblico numeroso all'estero, e non possiamo dimenticare la dance, che da tempo regala grandi soddisfazioni all’Italia. Per questo genere viene meno l'eventuale ostacolo linguistico e dunque alcuni produttori italiani come Meduza, Anyma, Gioli &amp; Assia, Gabry Ponte (per citarne alcuni) hanno un'audience globale che li porta sui principali palchi mainstream del mondo.

Sempre a proposito di emergenti, con il nuovo modello di retribuzione adottato a partire dallo scorso primo aprile Spotify ha sostenuto di poter <a href="http://musicbiz.rockol.it/news-740792/spotify-dalla-svolta-artist-centric-s-1-miliardo-agli-artisti">corrispondere agli artisti un miliardo di dollari in più all’anno</a>.&nbsp;C’è il rischio che la soglia dei mille stream annui possa rappresentare un problema per gli emergenti? In questo senso, diverse associazioni di indipendenti hanno espresso qualche perplessità…

Mentre i pagamenti di Spotify all’industria musicale continuano a crescere – oltre 40 miliardi di dollari a oggi – abbiamo introdotto questi aggiornamenti proprio perché vogliamo assicurarci che il denaro vada alle persone per cui la nostra piattaforma è progettata: artisti emergenti e professionisti. Per far questo, era necessario, ad esempio, risolvere il tema dei pagamenti che “vanno perduti”. Ci sono milioni di brani su Spotify con pochissimi stream che generano solo pochi centesimi all'anno. Questi soldi spesso non raggiungono gli artisti, perché i distributori hanno delle soglie minime per il prelievo.

Un collaboratore del Ministro della Cultura italiano, Gianmarco Mazzi, <a href="https://urldefense.com/v3/__https://musicbiz.rockol.it/news-743166/mazzi-ancora-contro-la-trap-un-protocollo-contro-testi-violenti__;!!BupLon6U!p-0dnQUQewzIw8KQPhrUlvcXB8JNN3OztmEJFe-Zf7r5VbhXkcftt14RePahJ3i9rrC5BmlhZqA-S4EvyLCiuMpqpQT39A$">ha detto di aver discusso con i dirigenti di Spotify</a> riguardo un protocollo d’intesa per arginare la diffusione dei testi violenti, omofobi e sessisti di parte degli artisti rap e trap, dicendo che Spotify si è dichiarata “disponibile a un confronto”: è vero? Qual è la posizione dell’azienda riguardo questo tema?

Come player leader del settore, dialoghiamo regolarmente con i principali attori dell’industria musicale e, soprattutto, lavoriamo costantemente per far sì che artisti e creator di tutto il mondo trovino in Spotify la piattaforma per eccellenza per condividere e far conoscere la propria creatività. Per noi la libertà di espressione è fondamentale, allo stesso tempo abbiamo anche stabilito alcune regole atte a definire i contenuti e i comportamenti accettabili sulla nostra piattaforma. Ad esempio, rimuoviamo regolarmente i contenuti che violano la legge e/o i nostri termini di servizio. A dimostrazione del nostro impegno costante verso gli utenti, <a href="https://newsroom.spotify.com/2024-04-19/how-spotify-approaches-safety-with-sarah-hoyle-global-head-of-trust-and-safety/">abbiamo appena lanciato</a> il nostro <a href="https://www.spotify.com/ie/safetyandprivacy/reporting-content">Safety &amp; Privacy center</a> e la sezione “<a href="\h">Safety</a>” sul nostro blog (For The Record), dove è possibile trovare, ad esempio, gli ultimi aggiornamenti sulla politica di sicurezza, sui prodotti, ma anche sul lavoro di ricerca di Spotify.

Melanie Parejo (Spotify): 'Italia sempre più sulla mappa globale'

Il punto sui trend registrati dal DSP in Italia: 'I Gen Z gli ascoltatori più eclettici, perché...'

Un gioco da oltre 200 milioni di gamer attivi al mese: il primo a volersi tuffare dentro, nel 2009, fu Marshmello che attirò 10,7 milioni di utenti. Numeri impressionanti che nel giro di un decennio sono raddoppiati: 27,7 milioni di giocatori unici nel 2020 parteciparono in-game, dal vivo, al live virtuale su Fortnite di Travis Scott, per raggiungere poi un totale di 45,8 milioni di fan che hanno visto la performance. Si stima che, oltre a quell’onda altissima di visibilità su un pubblico specifico, il rapper abbia anche generato introiti pari a 20 milioni di dollari, una cifra a cui è andata molto vicina, un anno dopo, anche Ariana Grande, protagonista di una performance lanciata da un ufo comparso misteriosamente nel videogioco. 

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Gli incassi ottenuti da Travis sono derivati dalla vendita di skin e dal merchandising collegato all'evento, numeri nettamente superiori&nbsp;rispetto a 1.7 milioni di dollari di una singola tappa del tour di “Astroworld”, per esempio, ma il 40% in meno rispetto agli incassi di tutto un tour, che ha generato 53.5 milioni di dollari. Questi sono alcuni dati che fotografano il peso di un giro dentro Fortnite e di come musica e giochi, parlandosi e interagendo, possano dare vita a esperienze uniche sotto tanti e diversi punti di vista. Fortnite oggi non è solo un videogioco, ma un grande campo di sperimentazione comunicativa e di marketing, dove si ritrovano decine di marchi differenti che convivono grazie alla plasmabilità di un universo modificabile con eventi e strutture pensate ad hoc per vivere esperienze videoludiche e, intanto, fare pubblicità.&nbsp;

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Dopo Eminem, Ariana Grande, Billie Eilish e lo stesso Travis Scott, che ha segnato una sorta di record, ora è il turno di Capo Plaza, anche lui pronto a sbarcare su Fortnite. Il rapper di Salerno è il primo artista italiano nella storia del videogioco a realizzare un concerto e a creare un’isola personalizzata in quel mondo. Per il suo debutto ha scelto Mkers, società di Esports &amp; Gaming leader in Italia. L’isola sarà accessibile il 28 aprile a partire dalle 14, si tratta della “Plaza Island”. È a tutti gli effetti un’esperienza senza precedenti nel panorama musicale e videoludico italiano. L’isola, infatti, sarà interamente dedicata al suo nuovo album, “Ferite”, in uscita il 3 maggio e costituirà un vero e proprio viaggio interattivo per i gamer con un Plaza trasformato in avatar. I giocatori, infatti, avranno l’opportunità di esplorare e conoscere le tracce in anteprima, immergendosi in gameplay e sfide. L’esperienza culminerà in un concerto sull’isola, dove i fan potranno vivere e ascoltare la musica del rapper di Salerno in un ambiente virtuale: “Abbiamo condiviso con l’artista la visione del gaming come un linguaggio di comunicazione per le nuove generazioni”, ha spiegato Thomas De Gasperi, presidente di Mkers Spa, che in molti già conoscono perché componente degli Zero Assoluto. Poi ha proseguito: “l’esperienza è innovativa e rivoluzionaria, trasporta i giocatori in un emozionante viaggio interattivo, consentendo loro di immergersi nell’universo musicale di Capo Plaza su Fortnite”.

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Anche Billie Eilish è entrata nel mondo di Fortnite, da pochissimi giorni. La pluripremiata cantautrice è l’icona di Fortnite Festival-Stagione 3. Nella nuova stagione del videogioco sono presenti le seguenti “Jam Tracks” dell’artista americana: “All the Good Girls Go to Hell”, “Happier than Ever”, “Oxytocin” e “Therefore I Am”. La stagione 3 di Fortnite durerà fino al 13 giugno 2024. Recentemente l’artista si è anche esibita in qualità di ospite all’interno del live di Lana del Rey durante la prima serata al festival Coachella, dove le due cantanti hanno duettato sulle note di “Video Games” di Lana e “Ocean Eyes” di Billie. Nel frattempo, cresce l’attesa per il nuovo album di Billie Eilish, “Hit me hard and soft”, che uscirà in tutto il mondo il 17 maggio. E senz’altro, sbarcare in un mondo come Fortnite è un’ulteriore e particolare occasione di promozione.

Capo Plaza

Da Travis Scott a Capo Plaza: i live virtuali su Fortnite

Anche Billie Eilish si è trasformata in avatar per il videogioco che permette incassi record. 

Bending Spoons, la start-up milanese fondata nel 2013 da Luca Ferrari, Francesco Patarnello, Matteo Danieli, Luca Querella e Tomasz Greber assurta alle cronache nazionale nell’aprile del 2020 per aver sviluppato la app di tracciamento Immuni, ha annunciato di aver raccolto un investimento da 340 milioni di dollari. Come riferito da Login, l’inserto tecnologico del Corriere della Sera, tra i finanziatori figura anche Fedez: insieme al rapper milanese hanno preso parte all’operazione anche l’ex campione di tennis Andre Agassi, il già ceo di Google Eric Schmidt, la star di Hollywood Ryan Reynolds (tramite la sua società Creator Partners) e gruppi bancari come Intesa Sanpaolo e Banco BPM.

“Sono entusiasta di ciò che Bending Spoons sta costruendo nella ‘creator economy’", ha commentato Reynolds: “Le loro app consentono a chiunque di diventare un genio creativo con il minimo sforzo”. “La nostra missione a Bending Spoons è di avere un impatto positivo duraturo sui nostri clienti, sui nostri compagni di squadra e sulla società in generale”, ha dichiarato Luca Ferrari, CEO e co-fondatore della start-up: “La creazione di strumenti per aiutare i creatori a sviluppare contenuti meravigliosi che raggiungono miliardi di persone ogni mese è un passo importante in questa direzione”.

Come spiegato da una nota diffusa dalla stessa azienda, il finanziamento “alimenterà ulteriori innovazioni nello sviluppo del prodotto, aiuterà a espandere gli sforzi di marketing e finanzierà nuove acquisizioni”. "E’ fantastico che la missione di Bending Spoons abbia trovato una sponda così forte in Ryan e in tutti i nostri investitori", ha concluso Ferrari: "Il loro supporto ci rende ancora più entusiasti di come sarà il futuro di Bending Spoons e dei nostri prodotti".

Fedez tra gli investitori di Bending Spoons

Il rapper e altri big internazionali credono nella start-up che ha creato Immuni

<a href="https://www.rockol.it/artista/billie-eilish">Billie Eilish</a> entra nel mondo di Fortnite e diventa l’Icona di Fortnite Festival (Stagione 3).&nbsp; 

Nella nuova serie del videogioco saranno presenti le seguenti “Jam Tracks”: “All the Good Girls Go to Hell”, “Happier than Ever”, “Oxytocin” e “Therefore I Am”. 

La stagione 3 di Fortnite inizierà a partire da oggi fino al 13 giugno 2024 (alle 6.00, ora italiana). 

Recentemente l’artista si è anche esibita in qualità di ospite all’interno del live di Lana del Rey durante la prima serata al festival Coachella, dove le due cantanti hanno duettato sulle note di “Video Games” di Lana e “Ocean Eyes” di Billie. 

Tutto questo nell’attesa del nuovo album di Billie Eilish, “Hit Me Hard And Soft”, che uscirà in tutto il mondo il 17 maggio (disponibile da ora per il pre-order). 

“Hit Me Hard And Soft” è il terzo disco in 5 anni della giovane cantautrice. Segue “Happier than Ever” pubblicato nel 2021 e la conquista di 9 Grammy e 2 Premi Oscar. 

“Sono così eccitata di aver annunciato il disco. Non ci saranno singoli prima. Voglio farvelo sentire tutto in una volta. Io e Finneas non potremmo essere più orgogliosi di questo album e non vediamo l’ora che tutti voi lo ascoltiate. Vi amiamo” – scrive Billie Eilish sui propri social media. 

“Hit Me Hard And Soft” è stato scritto da Billie Eilish e dal fratello Finneas, da sempre suo fedele collaboratore, che ha anche prodotto il disco. L’album sarà disponibile da venerdì 17 maggio su tutte le piattaforme digitali.&nbsp; 

In accodo con la politica dell’artista di minimizzare gli sprechi e combattere il cambiamento climatico, i prodotti fisici saranno disponibili in varianti limitate, con la stessa tracklist e realizzati con materiali 100% riciclabili. 

Tracklist “Hit Me Hard And Soft”:

Skinny 
Lunch 
Chihiro 
Birds Of A Feather 
Wildflower 
The Greatest 
L’amour De Ma Vie 
The Diner 
Bittersuite 
Blue

&nbsp;

Billie Eilish

Billie Eilish entra nel mondo di "Fortnite"

In attesa del nuovo disco previsto il 17 maggio le “Jam Tracks” sono disponibili sulla piattaforma

RADAR, il programma globale di Spotify nato per supportare i talenti emergenti, giunge alla sua quarta edizione italiana. Gli artisti selezionati per questa edizione sono: <a href="https://open.spotify.com/intl-it/artist/6PsQc21YZU7WNfiODG69Qk?si=31fe35e2c13544ae" target="_blank">Tony Boy</a>, <a href="https://open.spotify.com/intl-it/artist/3SAZh4k4iDPFngB60QKpxg?si=f35f91657b99410f" target="_blank">okgiorgio</a>, <a href="https://open.spotify.com/intl-it/artist/1ByonnOisC5Owt0tfsyzGc?si=27da339a7ba541a9" target="_blank">Coca Puma</a>, <a href="https://open.spotify.com/intl-it/artist/16i7FBlZiqIoL0E5NzzLWz?si=062e1550b62b46bc" target="_blank">STE</a>,&nbsp;<a href="https://open.spotify.com/intl-it/artist/1zdw3hXWH7Ri55SoCVt7gc?si=cc5609267be64ade" target="_blank">Sally Cruz</a> e <a href="https://open.spotify.com/intl-it/artist/0SqAMjiB62nTuKn7DHctSa?si=7ab0902769d54e96" target="_blank">centomilacarie</a>.

I sei artisti, oltre a essere i nuovi protagonisti della playlist editoriale dedicata <a href="https://open.spotify.com/playlist/37i9dQZF1DWVjDgOMO8jZl?si=5081dab8f0cf47f5">RADAR Italia</a>, beneficeranno di uno speciale supporto editoriale e di un piano marketing personalizzato.

La promozione non è dedicata solo ad attività&nbsp;in piattaforma, però. Quest’anno, per la prima volta, Spotify ha deciso di portare il pubblico ad ascoltare dal vivo gli artisti selezionati. Radar si è così trasformato in un vero e proprio&nbsp;live, il primo in assoluto per Spotify in Italia (tenutosi negli spazi di ARCA Milano), che ieri sera 23 aprile ha visto alternarsi sul palco i sei artisti, presentati e intervistati uno a uno dal content creator Federico Felletti.

Nelle tre edizioni precedenti, hanno fatto parte di Radar artisti che sono diventati in breve tempo nomi familiari anche per il grande pubblico: da <a href="https://open.spotify.com/artist/1MRiIeZbc0cRuxOafDUCtH?si=UcfU1x04RW6qcmGx_WiviQ" target="_blank">Blanco</a> a <a href="https://open.spotify.com/artist/5A0upF7YOXwWW0R5EuahcF?si=InHW73BGQNOwrp1phv7J2Q" target="_blank">BigMama</a>, da <a href="https://open.spotify.com/artist/2T4kh33TYdnDesvlQyRst8?si=xmyo2gZQTcKUrDv_NfWFKQ" target="_blank">Ariete</a> a <a href="https://open.spotify.com/artist/4p5IspnsqtILeRtckOxumu?si=LvmxJX93QzKt6UUJOapJXA">Il Tre</a>, da <a href="https://open.spotify.com/artist/44DWomjW1oDuxIoBIRpmQ4?si=N--O9yeaR8WsjwIiNLTMYQ" target="_blank">Rhove</a> a <a href="https://open.spotify.com/artist/4r1DHaB2yIhddOkTF92d1d?si=8mugorf2SfenxZoW1HorVQ" target="_blank">Naska</a>.

"Il programma RADAR riflette pienamente la nostra missione di rendere la musica accessibile a tutti e di offrire ad artisti e artiste l’opportunità di vivere della propria arte”, ha commentato Melanie Parejo, Head of Music Spotify per il Sud Europa. “Siamo giunti alla quarta edizione di RADAR in Italia, consapevoli che il programma può contribuire significativamente alla crescita di ascolti e fanbase di artisti che, giorno dopo giorno, danno forma alla scena musicale contemporanea italiana. Quest’anno li abbiamo portati per la prima volta al pubblico anche in live e non vediamo l’ora di scoprire cosa riserva il futuro a questi talentuosi emergenti.”

I sei talenti emergenti selezionati da Spotify sono espressione dei più recenti trend musicali che si stanno affermando in Italia e riflettono il variegato ventaglio musicale che si estende da sud a nord, fatto di tradizione, innovazione e mescolanze di generi ed esperienze. Tra quello che sta succedendo, visto da Spotify,&nbsp;si evidenziano come tendenze:&nbsp;Napoli e la rivoluzione R&amp;B; la scena elettronica italiana e il moderno significato di producer; il cantautorato urban; il successo dei generi musicali “fluidi”.

Spotify: i sei nuovi protagonisti di RADAR Italia

Gli artisti sono stati presentati al pubblico nel primo concerto organizzato da Spotify in Italia

La classifica degli album più venduti in Italia della settimana dal 19 al 20 aprile vede “The tortured poets department” di Taylor Swift debuttare in prima posizione, scende in seconda “Icon” di Tony Effe, mentre al numero entra “Dark matter” dei Pearl Jam. Le prime tre posizioni nella chart dei singoli anche per questa settimana sono: “Come un tuono” di Rose Villain e Guè ,“L’ultima poesia” di Ultimo e Geolier e “100 messaggi” di Lazza. Ecco tutte le novità.

La classifica Top Album FIMI Top of the Music&nbsp;della settimana dal 19 al 25 aprile vede al numero uno&nbsp;“Icon” di Tony Effe; le nuove entrate tra le prime cinquanta posizioni della classifica sono:

“The tortured poets department” - Taylor Swift (1)

“Dark matter” - Pearl Jam (3)

“Trap fatta bene” - Papa V &amp; Fritu (14)

“Best of Bruce Springsteen” - Bruce Springsteen (16)

“Sedicinoni” - Jack The Smoker &amp; Big Joe (21)

“Empirìa” - 3d (34)

&nbsp;

Il più alto ingresso è “The tortured poets department” di Taylor Swift in prima posizione.

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Nella classifica Top Singoli FIMI Top of the Music&nbsp;della settimana dal 19 al 25 aprile vede in vetta “Come un tuono” di Rose Villain e Guè; tra le prime cinquanta posizioni della chart si segnalano le nuove entrate di:

“Fortnight” - Taylor Swift Feat. Post Malone (22)

“Vieni dalla Baddie (Interlude)” – Anna (34)

“Leanin'” - Tony Boy (48)

&nbsp;

Il più alto ingresso “Adrenalina” di Baby Gang Feat. Blanco &amp; Marracash in quattordicesima posizione.

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<a href="https://www.rockol.it/classifica-fimi-billboard-uk-radio-dischi-piu-venduti?preview=a608820c8b02f821fd24a9f57f9db081#Classifiche%20e%20polemiche&amp;refresh_ce">Classifiche: speciale e aggiornamenti continui qui</a>.

Classifiche, 25 aprile: Taylor Sfwift conquista l’Italia

“The tortured poets department” è l’album più venduto della settimana

Rockol MusicBiz ha il piacere di annunciare l’organizzazione della propria masterclass:&nbsp;&nbsp;

“Oltre lo streaming: 2024, l’anno dei Superfans”.&nbsp;

Come evolvono le strategie di carriera degli artisti: nuovi strumenti, nuove opportunità di monetizzazione&nbsp;

L’evento è in programma nella mattinata del 21 maggio presso il Conservatorio di Milano ed è&nbsp;&nbsp;

dedicato a quella che è probabilmente la parola-chiave dell’anno per l’industria musicale.&nbsp;

E’ un corso intensivo a numero chiuso rivolto ad artisti e creatori, manager e consulenti, studenti e aspiranti professionisti musicali.&nbsp;

L’obiettivo della masterclass è duplice:&nbsp;

<ul>
	<li>
	illustrare e spiegare in dettaglio perché e come le diverse componenti della filiera musicale intendono reinterpretare e monetizzare il ruolo dei fans&nbsp;
	</li>
	<li>
	fornire ai partecipanti informazioni e strumenti utili a interpretare una situazione in profondo mutamento per aggiornare e migliorare la propria strategia e i propri piani di carriera.&nbsp;
	</li>
</ul>

Il giorno 29 aprile sarà comunicata la pagina Web ufficiale della masterclass, contenente dettagli sull’agenda dei lavori, gli speaker e gli ospiti e sulle modalità di partecipazione e di iscrizione.&nbsp;&nbsp;

Restate sintonizzati su queste pagine e sui nostri canali social.

'Oltre lo streaming: 2024, l’anno dei Superfans': la masterclass

Ecco i primi dettagli sull’evento professionale del 21 maggio prodotto da Rockol MusicBiz

Amazon Music ha annunciato oggi, 24 aprile, il suo ritorno al&nbsp;festival Primavera Sound di Barcellona. Il servizio&nbsp;produrrà e trasmetterà in esclusiva il live streaming di performance selezionate della 22a edizione della manifestazione, che si svolgerà dal 30 maggio al 1 giugno al Parc del Forum di Barcellona.

In questo modo, Amazon Music offrirà l'accesso a un fine settimana pieno di musica dal vivo su Prime Video e sui canali Amazon Music su Twitch.

Quest’anno, il Primavera Sound sarà trasmesso sia in spagnolo sia in inglese, senza costi associati. Il festival sarà trasmesso su due canali con contenuti originali e un terzo canale in simulcast con sottotitoli. Gli spettatori possono sintonizzarsi tramite i canali Amazon Music su Twitch e su Prime Video, a partire dalle 19:30 CEST ogni giorno. Durante tutto il fine settimana, gli spettatori di tutto il mondo potranno sintonizzarsi sulla trasmissione in diretta che mostrerà le esibizioni di un'ampia varietà di artisti di tutti i generi, oltre a interviste e contenuti dietro le quinte.

<a href="https://www.rockol.it/news-740738/cartellone-primavera-sound-2024-liberato-calendario-info-biglietti">Lana del Rey e SZA saranno headliner del Primavera Sound 2024</a>. Oltre a loro si esibiranno (tanto per citare qualcuno, l'elenco degli artisti che presenzieranno è al solito lunghissimo) Pulp, Vampire Weekend, Mitski, Charli XCX, Justice, PJ Harvey, National, FKA twigs, Bikini Kill, Deftones, Troye Sivan e anche Liberato.

Il Primavera Sound sarà trasmesso in streaming su Amazon Music

Il servizio di streaming produrrà e trasmetterà in esclusiva performance selezionate

La classifica USA degli album più venduti della settimana del 27 aprile 2024 vede debuttare in prima posizione “We still don't trust you” di Future &amp; Metro Boomin, scende quindi al numero due “Cowboy Carter” di Beyoncé, e sale in terza “We don’t trust you” di Future &amp; Metro Boomin. Le prime tre posizioni della chart dei singoli sono: “Too sweet” di Hozier, “Like that” di Future, Metro Boomin e Kendrick Lamar e “Beautiful thing” di Benson Boone. Ecco tutte le novità.

La classifica Billboard Hot 200 degli album&nbsp;vede “We still don't trust you” di Future &amp; Metro Boomin al numero uno; le nuove entrate nelle prime cinquanta posizioni sono:

“We still don't trust you” - Future &amp; Metro Boomin (1)

“Papercuts” - Linkin Park (6)

“To the limit: the essential collection” – Eagles (30)

“Don't forget me” - Maggie Rogers (48)

&nbsp;

Il più alto ingresso vede “We still don't trust you” di Future &amp; Metro Boomin in prima posizione.

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La classifica Billboard Hot 100 dei singoli vede in vetta “Too sweet” di Hozier; le nuove entrate nelle prime cinquanta posizioni sono:

“Espresso” – Sabrina Carpenter (7)

“We still don't trust you” - Future &amp; Metro Boomin (22)

“A bar song (Tipsy)” – Shaboozey (36)

“Red leather” - Future, Metro Boomin &amp; J. Cole (39)

“Out of my hands” - Future &amp; Metro Boomin (41)

“Illusion” - Dua Lipa (43)

&nbsp;

Il più alto ingresso è “Espresso” di Sabrina Carpenter in settima posizione.

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Classifiche USA, 27 aprile: Future & Metro Boomin primi

“We still don't trust you” si conferma l’album più venduto della settimana

Nel primo trimestre del 2024 Spotify ha iscritto nel proprio bilancio entrate per 3,64 miliardi di euro, in aumento del 20% su base annua: gli utenti della piattaforma sono cresciuti fino a raggiungere i 615 milioni di utenti attivi mensili (+19% su base annua, ma di poco sotto le previsioni degli analisti dell’azienda, che avevano fissato l’asticella a quota 618 milioni), dei quali 239 milioni titolari di abbonamenti premium (+14%).

I ricavi da abbonamento premium hanno contribuito al bilancio per 3,25 miliardi di euro (+20% su base annua), mentre la raccolta pubblicitaria ha generato 389 milioni di euro (+18%): in termini di adv, il DSP ha fatto sapere che “le entrate pubblicitarie dei podcast sono cresciute più velocemente della musica” a causa di una “crescita significativa” delle inserzioni sui titoli originali concessi in licenza a piattaforme terze.

Dal punto di vista finanziario, è da segnalare - nel primo trimestre di quest’anno - un utile operativo netto pari a 168 milioni di euro, performance decisamente convincente se rapportata a quella registrata nel primo trimestre del 2023, quando la piattaforma iscrisse nel proprio bilancio una perdita operativa pari a 156 milioni di euro.&nbsp;E’ la migliore performance, in termini di redditività, mai registrata in un primo trimestre da Spotify.

“Sebbene abbiamo notato una maggiore variabilità negli utenti mensili attivi durante il trimestre in un contesto di attività di marketing moderata e cambiamenti organizzativi, l’aumento netto di 3 milioni di abbonati sono state in linea con le previsioni, mentre la crescita su base annua del ricavo medio per gli utenti Premium e dei ricavi pubblicitari sono entrambi migliorati”, ha fatto sapere la società.

Le previsioni per il secondo semestre del 2024, che si chiuderà il prossimo mese di giugno, parlano di un utile operativo pari a 250 milioni di euro per un fatturato complessivo a quota 3,8 miliardi di euro.

"Abbiamo parlato del 2024 come dell'anno della monetizzazione, e stiamo realizzando questa ambizione", ha fatto sapere il cofondatore e CEO di Spotify Daniel Ek: “Ora che ci siamo concentrati sulla forte crescita dei ricavi e sull'espansione dei margini, vediamo una chiara opportunità per garantire che continueremo a far crescere anche la parte superiore del nostro funnel. Sono soddisfatto dei cambiamenti che stiamo mettendo in opera, e rimango molto fiducioso nella nostra capacità di concretizzare gli ambiziosi piani che abbiamo delineato".

Nel corso dell’incontro con la stampa seguito alla presentazione del bilancio trimestrale, Ek si è tenuto sul vago nel rispondere alla domanda riguardante l’eventualità di nuovi, ulteriori aumenti delle tariffe del servizio negli USA, limitandosi a confermare la differenziazione dei prezzi delle aree musicali e degli audiolibri, per “offrire la massima flessibilità possibile ai consumatori affinché possano scegliere il piano che ritengono offra loro il miglior rapporto qualità-prezzo”.

Restano confermati, sempre a detta di Ek, la spinta sui video musicali e sull’implementazione delle soluzioni di intelligenza artificiale riguardo la proposta dei contenuti musicali: “Ci stiamo concentrando su una discovery vincente”, ha detto il fondatore e ad della piattaforma.

Top Ten UK album (Uk Charts)

19 aprile 2024